Domenica di voto anche nel Land tedesco del Mecklenburg-Vorpommern, la regione baltica del Nordest al confine con la Polonia. E' l'area più povera di tutto il paese, nonostante possa annoverare antiche e splendide città anseatiche come Rostock e Straslund, una costa incontaminata e il resort turistico dell'isola di Rügen, nota anche per aver fatto da scenario al quadro di Friedrich Caspar David qui sopra. Negli anni passati abbiamo molto viaggiato in questa regione, annotando sui nostri taccuini le impressioni di una terra affascinante e difficile, contadina, dove la rassegnazione e il lamento prevalgono spesso sulla voglia di rimboccarsi le maniche. Se c'è un luogo dove poter confermare gli stereotipi sui tedeschi dell'est perduti dopo la fine del comunismo, questo luogo è qui, nelle pianure di Schwerin dove da tempo il partito neo-comunista del Pds, erede diretto della Sed, è tornato al potere per acquietare tensioni e paure.
Le cose cambiano, ma molto, troppo lentamente in Mecklenburgo. Rostock sta recuperando l'antica vocazione mercantile e il suo porto torna ad essere un importante terminale per la Svezia e i paesi baltici in generale. Rügen affina l'offerta turistica agganciando il turismo d'élite dei naturalisti. E tuttavia i fondamentali dell'economia restano deboli: l'industria mai ripresasi dal contatto devastante con il mondo occidentale, l'agricoltura piantata sulle vecchie coltivazioni di mele. La disoccupazione è sempre a livelli di guardia, alcolismo ed estremismo giovanile neo-nazista sono piaghe mai sanate.
Ecco dunque che la politica fa fatica a trovare le soluzioni giuste e a vincere l'apatia dei cittadini. Il presidente uscente, il socialdemocratico Harald Ringstorff, dovrà fare i conti con il prevedibile calo dei consensi per l'SPD. Sarà dunque tentato di ritornare all'alleanza con i neo-comunisti, cui i sondaggi attribuiscono un robusto 20 per cento di delusi e protestatari. La CDU guidata da Jürgen Seidel, al contrario, potrebbe avanzare e risultare il primo partito, ma sconta l'isolamento nella politica delle alleanze, anche perché di moderati da queste parti ce ne sono pochi. Tanto che la maggiore attenzione è tutta incentrata sul risultato del partito neo-nazista dell'NPD che dpotrebbe superare la soglia di sbarramento ed entrare nel parlamento regionale anche qui dopo l'exploit di qualche tempo fa in Sassonia. E chissà che sull'onda dell'ennesima emergenza democratica nei vecchi Länder dell'est, non divenga verosimile un'ipotesi di Grosse Koalition in versione ridotta. Schwerin come Berlino, con la speranza che l'esperimento funzioni un po' meglio.
Da domani risultati e commenti su Nordkurier, Ostsee Zeitung, Der Tagesspiegel.