Varsavia. Ogni volta che si ritorna a Varsavia c'e' sempre qualcosa di nuovo. La citta' e' in continuo movimento, cresce e si modernizza a ritmo impressionante. Oggi, Varsavia, un po' come tutte le grandi citta' della Polonia, ha assunto il rilievo di una moderna capitale occidentale. Solo i brutti quartieri periferici rimandano ai tempi grigi del comunismo ma anche li' i nuovi centri commerciali e il restauro dei vecchi casermoni prefabbricati stanno ridisegnando i contorni urbani. Il centro storico e' invaso dai turisti scaricati dalle decine di voli low cost che ormai servono l'aeroporto. E' un centro artificiale, completamente ricostruito tra gli anni Sessanta e Ottanta basandosi sui quadri del Settecento: i nazisti lo avevano raso completamente al suolo. L'abilita' riconosciuta dei carpentieri polacchi ha riportato in vita questo spicchio storico della citta', il castello, i palazzi della piazza centrale, le vie strette, i lampioni, perfino i sampietrini. Ma resta una specie di Disneyland per turisti.
La vita dei cittadini si svolge nel centro commerciale, appena piu' a sud, nella zona attorno al Palazzo della cultura e della scienza d'impronta sovietica, il regalo che Stalin volle fare alla citta' e che i cittadini volevano buttare giu' dopo la caduta del regime. Hanno fatto bene a tenerselo. Oggi questa zona e' diventata febbrile per i negozi e i grandi magazzini, elegante nei suoi antichi palazzi ottocenteschi restaurati. Futuristica nei grattacieli ipermoderni. E storica in quel palazzone sovietico che sarebbe stato un peccato tirar giu'. Varsavia non ha ancora sanato le sue ferite della storia, anche perche' la politica dei Kaczynski ha strumentalmente gettato sale su queste ferite. Oggi la Polonia avrebbe bisogno di ritornare anche in politica alle sue genuine radici europeiste, rielaborando con maggiore serenita' la propria identita' nazionale. Da Solidarnosc in poi, la Polonia e' sempre stata un perno per la stabilita' dell'Europa centro-orientale. Deve tornare ad assumere questo ruolo.
E' quanto sembra aver capito il leader principale dell'opposizione. Le elezioni sono alle porte. Si vota domenica e i sondaggi adesso confermano con chiarezza l'avanzata di Donald Tusk e del partito liberale di Piattaforma Civica. Tusk ha inchiodato il rivale Jaroslaw Kaczynski nel confronto diretto televisivo. E da li' ha preso il largo. Dopo settimane di parita', il suo partito e' accreditato del 39 per cento e di 4/5 punti di vantaggio rispetto al partito dei gemelli. I socialdemocratici sono inchiodati al 15 per cento. La campagna elettorale si svolge sui manifesti elettorali e in tv. Poca piazza e poca mobilitazione per le strade, nonostante il clima sia ancora mite. Si svolge anche a Londra, dove vive la comunita' di immigrati piu' consistente. I tg della sera si collegano puntualmente con Londra per tastare il polso dei cittadini che vivono in Gran Bretagna e in Irlanda. Il loro voto potrebbe essere decisivo.