I sondaggi, questa volta, non hanno sbagliato e l'alta percentuale dei votanti ha nel corso della giornata dato corpo all'ipotesi che Donald Tusk, questa volta, ce l'avrebbe fatta. Cosi' e' andata e adesso per la Polonia si apre una nuova stagione politica, anche se quella dei gemelli Kaczynski non si chiude del tutto, come affrettatamente si dice sulla stampa europea occidentale. In Italia sorprende per superficialita' e faziosita' il reportage di un giornalista esperto e solitamente molto informato come Andrea Tarquini di Repubblica. Piu' equilibrato e rispondente al vero quello di Sandro Scabello sul Corriere della Sera. Secco e preciso il breve articolo di Leonardo Maisano sul Sole 24 Ore.
Detto della "concorrenza", i miei reportage dei giorni precedenti (che potete rileggere scorrendo giu' per il blog) sono uno spaccato fedele di quanto si agita oggi sulla scena polacca. Una sola cosa voglio segnalare qui, in attesa di proporvi gli articoli scritti oggi per i giornali cui collaboro a commento del voto. Appena e' stata comunicata la prima proiezione elettorale che dava chiaramente la misura del risultato, il vincitore Donald Tusk si e' presentato davanti ai suoi sostenitori per la dichiarazione di vittoria. Un breve e secco discorso. Appena ha finito, Jaroslaw Kaczynski e' apparso davanti ai suoi sostenitori per concedere la vittoria all'avversario. Anche per lui brevi, pacate parole, poi un rimbrotto alla stampa a suo dire partigiana nella campagna elettorale (i cliche' non vanno abbandonati), infine gli auguri di buon lavoro a colui che adesso prendera' il suo posto. Una piccola lezione di stile da un paese nuovo membro dell'Ue che pur vive campagne elettorali intense e combattute come le nostre.