mercoledì, marzo 28, 2007

Italia, si apre una nuova stagione politica

Capolavoro tattico di D'Alema al Senato. Certo, aveva a che fare con quelle "creature" che sono i senatori dell'ex Casa della Libertà, però lui e la Finocchiaro se li sono messi tutti nel polsino della camicia. Un po' di tempo fa, osservavo che fare politica con la panza, invece che con la testa, porta a prendere le panzate: questa volta avevano anche tolto l'acqua dalla piscina. Sarà difficile che possano rianimare il centrodestra gli estremismi dei teocon, le rabbiosità para-leghiste che piacciono ai giornali populistici d'area o gli egoismi che contornano l'asfittico progetto del partito unico. Il panorama politico italiano è in movimento, caotico, irrequieto, senza una direzione chiara, ma in movimento. Si è chiusa una stagione e siamo entrati in una fase di cambiamento: di fatto è la transizione della transizione, perché questa Seconda Repubblica è stata sempre un magma instabile.

Non resta che ridere. E se Jena-Barenghi solletica D'Alema con due righe sulla Stampa ("ha parlato tanto ma questa volta non è riuscito a far cadere il governo"), Andrea Marcenaro fulmina sul Foglio i panzari del centrodestra: "Ditelo pure, voi. Dite pure che con l’astensione del centrodestra sull’Afghanistan il governo si è rafforzato e il centrodestra stesso si è indebolito. Ma noi risponderemo che la cosa più importante era riprendere la testa del nostro popolo che voleva travolgere Prodi. E l’abbiamo ripresa. Dite pure che il modo bislacco e ubriachesco con cui si è arrivati alla scelta ha compattato quelli che fin lì risultavano divisi e ha diviso quelli che fin lì sembravano compatti. Ma noi risponderemo che la cosa più importante era riprendere la testa del nostro popolo. E l’abbiamo ripresa. E aggiungete pure, sempre voi, sempre i soliti, che quella di votare contro si è rivelata una testimonianza ambigua, incomprensibile, velleitaria. E che meglio Casini, allora, e che siamo soltanto dei dilettanti, e che non mastichiamo niente di politica. Ma noi risponderemo per la terza volta che la cosa più importante era riprendere la testa del nostro popolo. E noi l’abbiamo ripresa, la testa del nostro popolo. E l’abbiamo riaperta. E dentro non c’era di nuovo un cazzo".