La conferma del governo di centro-sinistra è ancora incerta. Tecnicamente il premier uscente Matti Vanhanen, leader del partito di centro, ha i numeri per proseguire la sua avventura: il suo resta il primo partito del paese, anche se in calo, e i socialdemocratici (sconfitti ancor più nettamente) assicurerebbero comunque la maggioranza della coalizione con i loro 45 seggi. Ma il vantaggio dei centristi sui conservatori è sceso a meno di un punto percentuale (+0,9) e a un seggio (51 contro 50). Ecco i risultati: partito di centro 23,1; coalizione nazionale (conservatori) 22,2; socialdemocratici 21,5. Le tre principali forze politiche sono racchiuse in un fazzoletto di voti, ma secondo alcuni osservatori la forte ascesa del partito conservatore potrebbe spingere i centristi a sperimentare l'ipotesi di un esecutivo di centrodestra. E a relegare, dopo dieci anni, il partito socialdemocratico all'opposizione. Ipotesi che Vanhanen non sembra gradire troppo, anche se la sconfitta del suo partito è in gran parte imputabile agli scandali sulla sua vita privata. Le prossime ore scioglieranno tutti i dubbi. Per il momento resta chiaro lo slittamento a destra anche dell'elettorato finlandese, una tendenza che sembra abbracciare tutta l'area baltico-scandinava sull'onda delle affermazioni conservatrici in Svezia ed Estonia. Approfondimenti su BBC, Süddeutsche Zeitung, Die Zeit. Analisi sulla Finlandia su Le Monde, Deutsche Welle.