martedì, marzo 20, 2007
Il ritorno del gigante dei cieli
Luci a New York. Sono quelle dell'Airbus 380, il gigante dei cieli che in tanti, troppi, avevano dato per morto e che invece prova a sopravvivere al managment politicizzato, burocratizzato, diviso tra due Stati che a volte sembrano più in contrasto che in sintonia tra di loro. E a vincere la sfida della concorrenza. Il corpaccione dell'aereo, con i suoi 500 passeggeri a bordo, è atterrato dopo otto ore esatte di volo intercontinentale, proveniendo da Francoforte. E' il primo di una serie di voli che serviranno ad ottenere il sospirato certificato d'uso. Salvo complicazioni, i voli sperimentali dovrebbero concludersi il 28 marzo. Questo primo volo è stato un successo e, dopo mesi di critiche e passione, l'ottimismo sembra tornare a circondare l'intera impresa. Al di là dei contrasti sorti tra Francia e Germania, i ritardi e le complicazioni che si sono sommate in fase di costruzione, sviluppo e sperimentazione vengono giustificati dagli esperti con la complessità generale di un progetto destinato a segnare una nuova era dell'aviazione per i prossimi 40-50 anni. E che questo sarà il futuro del traffico aereo, specie nelle popolose regioni dell'est asiatico, è testimoniato dalla decisione della Cina (il più grande acquirente dei futuri vettori giganti e il mercato aereo più interessante del momento) di entrare presto in competizione con Airbus e Boeing e progettare un proprio aereo gigante.