
Per il momento ci basta segnalare un altro aspetto della politica itinerante della cancelliera tedesca: la delicata visita di Stato in Polonia, appena conclusasi. I rapporti tra i due vicini non sono mai stati così tesi come in questi mesi, ovviamente dai tempi della seconda guerra mondiale. Incomprensioni, divergenze, toni esagerati, reciproche accuse. Al centro le questioni energetiche, i rapporti con la Russia, le posizioni sullo scudo stellare americano. La Merkel ha provato a ricucire i rapporti, anche se trattare con il populismo irrequieto dei Kaczynski (chiunque dei due gemelli si presenti è lo stesso) è cosa ardua che richiede una pazienza infinita. Quella pazienza che sembra essere uno degli ingredienti più utilizzati dalla diplomazia della cancelliera, che potremmo ribattezzare come "diplomazia del cardigan" per metterne in risalto la morbidezza, la rilassatezza e l'assenza (apparente) di asperità. Ampio il ventaglio dei giudizi della stampa tedesca, nei quali prevale il giudizio positivo sulla visita a Varsavia: Der Tagesspiegel, Die Zeit, Der Spiegel, Frankfurter Allgemeine, Le Monde, El Pais.
Più difficile, per motivi linguistici, fornire link diretti ai giornali polacchi. Ma anche da Varsavia le reazioni sono positive. I quotidiani polacchi tirano soprattutto un respiro di sollievo per la fine dell'isolamento cui la politica dei Kaczynski aveva condannato il paese. Il fatto che il capo dello Stato si sia detto disposto a firmare la Dichiarazione di Berlino e a fornire il suo contributo nella ripresa del processo di integrazione europea è considerato un passo in avanti. E di questo si ringrazia la Germania. Si spera anche che con questa visita si possa voltare pagina nei rapporti tra i due paesi e riprendere quella collaborazione reciproca così fondamentale per gli interessi della Polonia.