Inizia a perdere colpi il partito polacco Legge e Giustizia, guidato dai gemelli Kaczynski, che governa in maniera bizzarra il paese. Populismi, estremismi e qualche scandalo hanno offuscato l'immagine di questo partito e dei suoi leader, specialmente all'estero, dove l'approccio aggressivo alle questioni internazionali (specie quelle europee) non è mai stato apprezzato. Una condotta ondivaga, quella della politica estera: si sono alternate frizioni anche ruvide con la Germania, un vicino decisivo per l'economia polacca, ad aperture lungimiranti verso i paesi dell'area sud-orientale e balcanica. Ora, però, viene il primo segnale negativo dalle urne. E al di là della politica estera, quello che conta nell'urna è l'instabilità della coalizione, le difficoltà dell'economia, l'improvvisazione nella gestione della cosa pubblica. Si è votato per le amministrative e, a spoglio in corso, Piattaforma Civica, il partito liberale di opposizione, è in testa per la conquista del comune di Varsavia. Bene l'opposizione anche nelle principali città della Polonia, tra cui Cracovia. Da notare che sulla scena politica polacca il confronto sembra ormai confinato a due formazioni conservatrici: Legge e Libertà, più reazionaria e populista, e Piattaforma Civica, con un programma liberale e moderato. Sembrano per ora scomparsi i socialdemocratici che avevano governato la Polonia per molti anni sotto l'abile guida di Aleksander Kwasniewski.
Risultati elettorali delle amministrative polacche sul sito della BBC.