Cristiano-democratici tedeschi a congresso, in quello che nella tradizione partitica della Germania si chiama Parteitag. Due giorni di confronto e discussione sui temi politici del momento e sulle strategie della Cdu per i prossimi mesi. Lo scenario è quello splendido di Dresda che ha da poco festeggiato il primo anno della ricostruzione della Frauenkirche.
Essendo il partito di Angela Merkel tornato al governo, alla guida della Grosse Koalition con l'Spd, gli argomenti trattati saranno fondamentali non solo per la vita interna della Cdu ma anche per quella dell'esecutivo e del paese. Sul tappeto le riforme incisive che nel primo anno di vita la grosse Koalition non è riuscita a portare a casa. Anche in Germania, i leader di governo assicurano che è in partenza una sorta di fase due, finalmente riformista, in grado di soddisfare le necessità di ammodernamento dello Stato tedesco. C'è bisogno di due cose: chierezza nella coalizione e convincimento dell'opinione pubblica, piuttosto refrattaria alle riforme. Due condizioni che sono mancate nel primo anno di governo.
Ma il dibattito sul rimodellamento dello Stato sociale sarà appassionato, perché in Germania l'elettorato non pare proprio voler rinunciare a quegli standard che per decenni hanno assicurato il benessere. Questa mattina, intervenendo in tv sulla Zdf, Angela Merkel ha avanzato la sua proposta, in risposta a quella lanciata dal presidente della Renania del Nord-Vestfalia Jürgen Rüttgers: il sussidio di disoccupazione sarà ridotto per i giovani ma allungato per i più anzani, dal momento che le opportunità di reimpiego per chi non è più giovane sono minori. Chi pensa che la Germania seguirà nei prossimi anni una politica economica di tipo thatcheriano, evidentemente, si sbaglia. Ma la questione è decisiva per il contenuto delle politiche economiche dei conservatori tedeschi e, per riflesso, di quelli europei. Ci torneremo.
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