Nel panorama in evoluzione della politica tedesca s'avanza una nuova, strana alleanza. Quella nero-verde, tra i cristiano-democratici della CDU e i Grünen. Se ne era già parlato all'indomani del voto, prima che prendesse forma l'unica ipotesi governativa possibile, la Grosse Koalition. Tra le ipotesi più balzane che vennero fuori in quelle settimane, la "coalizione Giamaica" - dai colori nero, giallo, verde dei partiti eventualmente coinvolti, uguali alla bandiera giamaicana - era certamente la più bizzarra. E invece da quel momento, rappresentanti della CDU e dei verdi cominciarono a incontrarsi, a frequentarsi, a discutere di ipotesi di collaborazione. Molto attivi su questo fronte sono la sezione berlinese della Konrad Adenauer Stiftung, la fondazione legata alla CDU, che nella capitale è guidata da un gruppo di giovani determinati a rompere le tradizionali alleanze ereditate dalla repubblica di Bonn e a sperimentare strade nuove, o politici come Norbert Röttgen.
E' un momento particolare della vita politica tedesca: nuovi partiti piombano sulla scena
mettendo in crisi il sistema partitico che aveva così ben funzionato dal dopoguerra. Gli effetti della riunificazione, l'irruzione dell'Est nelle dinamiche unitarie (con le sue inquietudini, con i suoi partiti estremi, i neo -comunisti e i neo-nazisti), mettono in discussione equilibri consolidati. E la Grosse Koalition appare sempre di più come un'alleanza necessaria e temporanea che non scalda i cuori e non risolve i problemi. Tutti discutono con tutti, alla ricerca di nuovi percorsi. Così anche i cristiano-democratici discutono con i Grünen (assai meno ideologici e assai più ecologisti rispetto ai "pecorari-scani" nostrani). E cominciano a stringere alleanze politiche.
Come è accaduto nel distretto di Steglitz-Zehlendorf, uno dei quartieri residenziali più verdi e agiati di Berlino. A testimonianza della evoluzione dei verdi in partito della nuova, giovane borghesia urbana e benestante e dei cristiano-democratici in moderna forza conservatrice, capace di intuire il valore della qualità della vita, almeno per i segmenti più fortunati della popolazione. Quanto questa alleanza possa reggere il peso di un governo, e quanto possa rappresentare l'embrione di una più intensa collaborazione politica a livello federale, lo diranno i prossimi mesi.
Intanto è interessante segnalare come, nei paesi europei più avanzati, s'avanzi una particolare destra ecologista: dall'inglese David Cameron ai giovani leoni della CDU tedesca, la nuova generazione dei conservatori punta alla qualità della vita. Un piccolo avvertimento per la destra industrialista italiana, che si eccita a ogni vagito di Montezemolo, a ogni innalzamento di ciminiere.
Dal web: un'analisi da Die Zeit, il sito dei verdi e quello della CDU del quartiere Steglitz-Zehlendorf di Berlino, il contenuto dell'accordo di governo fra verdi e CDU, il saggio di Norbert Röttgen sempre su Die Zeit.