«Il nostro viaggio nel vino poteva partire da un vigneto caucasico, da un acino di Cipro, da un rito dionisiaco. Ma il vino del Duemila è innanzitutto Vetrina, questa è la novità dei nostri tempi. Il vino oggi è un plusvalore, tendenza, oggetto d'arte, storia, poesia. In una parola è diventato simbolo, messaggio, protagonista così apprezzato da colmare le vetrine di metropoli del futuro e borghi antichi. Mai lungo la storia dell'uomo e per migliaia di anni, il vino ha così massicciamente inondato negozi, botteghe e supermercati, mai è stato così semplice incrociarlo sotto casa in una delle cento enoteche spuntate come funghi. E il vino del Duemila, il vino-vetrina, ha due grandi capitali. Noi allora partiamo da qui, New York e Parigi».
Roberto Cipresso, Il romanzo del vino, 2006
Qui, invece, in ossequio al nostro interesse per l'Europa centrp-orientale, partiamo – via Café Babel – da Chisnau e dalle avventure del ventiseienne Andreï alla scoperta del vino moldavo.