giovedì, novembre 16, 2006

Casa Pannella, ultima nota

Rientrati dalla terra di Zapatero, ancora un paio di righe sulla querelle di Casa Pannella. Non sentiamo titolati a entrare nel merito delle vicende interne della Rosa nel pugno e dei radicali in particolare e neppure ne siamo interessati. D'altronde abbiamo ridotto al minimo gli interventi sulla politica interna di questo nostro paese in declino, e abbiamo orientato analisi e interessi sugli scenari esteri. Però quella scelta improvvida di mandare carte bollate in giro per la blogosfera resterà come l'autogol più formidabile della nuova dirigenza radicale. Abbiamo ascoltato, grazie agli archivi disponibili in rete, la voce dell'autore della diffida a Daw e, con tutta la tenerezza possibile verso chi si esercita nella difficile arte dell'arrampicata sugli specchi, non ci ha convinto neppure un po'. Tantomeno, ci ha convinto la summa politica con cui si è espressa la nuova segretaria del partito. Stringi stringi, la dichiarazione politica di Bernardini si condensa in un "Nun ce provate", indirizzato a non meglio identificabili Daw e Company. Sarebbe la compagnia dei Daw? Forse tutti noi blogger che siamo scesi in difesa del nostro brillante amico? E poi perché si indirizza all'esterno con uno slang dialettale non necessariamente comprensibile al di fuori del raccordo anulare della capitale? Si fa un gran parlare di donne in politica, di questi tempi, e a ragione. Che ci piacciano o meno le loro posizioni politiche, con speranza e fiducia seguiamo le battaglie di Angela Merkel, Ségolène Royal, Margaret Beckett, Condoleezza Rice, Nancy Pelosi, Hillary Clinton. Con tristezza e mestizia seguiamo invece le dichiarazioni di...