giovedì, maggio 10, 2007
Manchester United-Inter 13-3
Allora, siccome ieri abbiamo un po' sfottuto i "cugini" con la riproposizione dell'onta del 7-1 manchesteriano, oggi, per onestà, comunichiamo che i "cugini" hanno di nuovo sbattuto in faccia all'Inter la realtà di uno scudetto vinto un po' così. Andata di coppa Italia: Roma-Inter 6-2. Complimenti. La coppa italica non è che sia 'sto gran trofeo, ma solo perché la Lega italiana non riesce a trovare la fantasia di esaltare una competizione per la quale, altrove, si scannano come per il campionato. L'Inter ha perso l'ennesima occasione di spegnere le polemiche su uno scudetto vinto ad occhi chiusi, per bravura e anche per mancanza di concorrenza. Perché quando lo scudetto lo vincemmo noi della Lazio, facendo alla Juve quello che il Milan fece a noi l'anno prima, poi legittimammo la vittoria andando a conquistarci a San Siro anche la coppa Italia, per dire che sì, gli sgherri del prode Guido Paglia avevano un po' forzato la mano a via Allegri, ma noi aquilotti eravamo forti e, come capita ai poverelli, di quella forza momentanea e un po' truffaldina (Cragnotti-Cirio docet) dovevamo approfittare. Ci fregò l'anno prima il furbo Galliani, grazie a una rete legittima di rapporti preferenziali con alcuni club, costruita in anni di supremazia rossonera. Niente da dire, chapeau per le pubbliche relazioni, ma due anni di seguito no, non potevamo subire: che quando ci sarebbe ricapitato di stare lassù nel cielo della serie A! Tanto poi alla Juve abbiamo restituito il maltolto un paio di anni dopo: il calendario segnava il 5 maggio. Il giorno di Gresko e Poborsky. Insomma, alla fine di tutta questa manfrina, volevamo fare un po' di matematica. E dire che se l'Inter avesse incontrato in Champions League il Manchester, invece del Valencia, fatti arbitrariamente un po' di conti, avrebbe perso una cosa tipo 13-3. Niente male per i campioni d'Italia.