Da un paio di giorni il tempo è tornato ad essere quello che ci si aspettava che fosse. Dopo dieci giorni di sole e afa mediterranea: troppo sole e troppa afa per essere vero, anche al netto dei cambiamenti climatici. Da un paio di giorni, l'estate è tornata dove doveva stare. Da un'altra parte. In altri luoghi. Ad altre latitudini. Qui è arrivata la pioggia. Ma la gente non sembra più essere abituata. Dispersa nelle onde medie di frequenza, tra un successo hip-hop e una versione rockeggiante di quello che sarebbe l'ultimo sound multikulti prodotto dalle parti di Kreuzberg, si affaccia la voce di un'adolescente che immagino dolce e svampita, che s'immalinconisce con il conduttore perché il sole è sparito dietro le nuvole. Una volta non era una notizia, oggi sì. Ieri stavamo in ciavatte a sciacquettare sulla riva del Wannsee, oggi stringiamo la sciarpa al collo, sperando che non ci venga il mal di gola.
Eppure è bella la pioggia. Prima è arrivata sottile, fine fine, di quella che noi italiani crediamo londinese, anche se io l'avevo vista così anche a Bruxelles. Copriva di rugiada le piante dell'hinterhof della nostra nuova dimora, le foglie degli alberi, le biciclette incatenate ai pali, le auto, le siepi, i lampioni, l'asfalto. L'insegna della metropolitana, con quel nome duro come una lama, Eisenachestrasse, luminosa nel grigio cupo della mattinata. Camminavo per la città come in un enorme vaporizzatore, quasi ispirando quelle goccioline di pioggia che i contadini, nei campi limitrofi del Brandeburgo, aspettavano come manna dal cielo. Poi, col passare delle ore, quel cielo s'è fatto più grigio, lentamente, inesorabilmente. Le nubi si sono abbassate, quando passavo dalle parti del Mitte. E, senza chiedere il permesso, si sono mangiate la capoccia della torre di Alexanderplatz. Proprio mangiate. In due minuti. La palla luccicante, ora c'era, e il momento dopo non c'era più. Sparita. Ingoiata. S'è fatto ancora più buio. E la rugiada, dolce, s'è infittita, diventando pioggia pungente, fitta, sempre più fitta, sempre più bagnata. Ho pensato che fosse ora di tornare a casa. Spätburgunder. Per chi sa quanto sia dolce riscaldarsi con una buona bottiglia di rosso, anche se prodotto nel Kaiserstuhl.