venerdì, giugno 23, 2006

Referendum, SI vota SI'/2

La opinione di molti osservatori politici è che la tanto evocata riforma federalista dello Stato sia giunta al giorno del giudizio elettorale svuotata d’interesse, negletta persino dalla famiglia politica che l’ha sostenuta e votata in Parlamento. In verità sul sostegno strenuo di molti padri la legge non ha mai potuto far conto: l’iter parlamentare, infatti, si è svolto fra pause e spintoni, con la Lega minacciosa a rivendicare il valore essenziale della riforma e gli alleati, tiepidi, impegnati ad azionare il freno su alcune norme e preoccupati soprattutto di salvaguardare governo e maggioranza dal “risentimento padano”. L’opposizione ha di fatto rinunziato a partecipare al dibattito, limitandosi ad una propaganda terroristica fondata sul principio della difesa dell’unità nazionale.

Acquisiti i risultati di due competizioni elettorali, ora gli oppositori della riforma hanno il morale alto ed i sostenitori battono la fiacca. Conclusione: l’argomento più evocato degli ultimi quindici anni, lo scoglio sul quale è naufragata la prima repubblica, la grande speranza di rinnovare le istituzioni e di rigenerare la politica, insomma quella che ai primi anni Novanta si rappresentava come l’aspirazione più forte degli italiani potrà evitare la figuraccia della inutilità del passaggio elettorale solo perché per questo tipo di referendum non è prescritto il quorum... [è il Senior e continua su Ideazione.com].