sabato, giugno 10, 2006
Prodi e la carica dei 102
Ottimo inizio del nuovo governo. Appena si sono riallacciate le cravatte e sono usciti dal convento di clausura, quelli del "domani è un altro giorno" si sono accorti che nella loro smania cencellosa di spartirsi il sotto-potere dei ministeri s'erano scordati di mettere uno che fosse uno in grado di scrivere una traccia di legge finanziaria che non sapesse del cacio e pepe di Paolo Cento. Così, sono tornati a Palazzo Chigi e hanno rimediato. Abbondando. Insomma, a microfoni aperti tutti dicono che ora bisogna risparmiare, che i conti fanno talmente schifo che si comincerà a stringere la cinghia (più o meno quello che aveva detto e fatto il governo Berlusconi cominciando a tagliare le spese inutili degli enti locali). A microfoni chiusi si nominano altri tre sottosegretari, segnando il record dei record in termini di poltrone ministeriali: tutti compresi fanno 102, quattro in più del pur abbondante governo Berlusconi, uno in più del tanto vituperato Andreotti VII, un governo considerato il padre di tutte le clientele. In più ci giunge voce che, in nome del risparmio, il viceministro Visco s'è già nominato uno staff (li chiamano così) di 20 - venti - consulenti tutti a carico dei soldi dello Stato. Chiaro poi che in vista ci sia il ritorno dei superbolli, non solo per i Suv ma, probabilmente, anche per le auto diesel. Si parte con il nuovo film: la carica dei 102 a suon di tasse.