giovedì, giugno 08, 2006
Prodi, prima trasferta, prima gaffe
Gioca la prima partita in trasferta, Romano Prodi, rilasciando una lunga intervista al bel settimanale liberal tedesco Die Zeit. La convinzione di giocare in casa (i tedeschi detestano Berlusconi e credono che Prodi sia uno statista) gli fa scivolare la lingua. Usa nei confronti del suo avversario politico frasi pesanti, che possono stare legittimamente in bocca a un commentatore o, meglio, a un militante politico al bar con gli amici, meno legittimamente in bocca al capo di un governo. Tanto è vero che, appena il settimanale tedesco anticipa l'intervista, Prodi è costretto a ritrattare, a correggere, a rettificare. Tanto ha la lingua sciolta, e tanto crede di poterla dare a bere ai lettori tedeschi, che Prodi riscivola sui suoi alleati: Rifondazione? Comunisti italiani? Roba folkloristica, niente di incisivo. Folklore la presidenza della Camera. Folklore i ministeri assegnati a questi due partiti. Folklore la decisione di bloccare il ponte di Messina. Folklore la gestione del sottosegretariato alla Farnesina. Tanto folkloristica era la candidatura della Menapace alla presidenza della Commissione Difesa del Senato, che un altro folkloristico personaggio gliel'ha soffiata con grande sollievo dei militari stessi. Dalle parti di Rifondazione e del Comunisti italiani non l'hanno presa bene. E di nuovo il povero Prodi a ritrattare, correggere e rettificare. Senonché il direttore del settimanale Die Zeit non è solo tedesco, è un tedesco-italiano, si chiama Giovanni di Lorenzo, ha meno di 50 anni, mamma tedesca e papà italiano, nato a Stoccolma, cresciuto a Roma e vissuto in Germania, è uno dei giornalisti più famosi e bravi di tutta la Germania, è perfettamente bilingue, non corre rischi di inciampare in traduzioni avventate, è pure di sinistra, tesi di laurea sull'ascesa mediatica di Berlusconi, con una fulminea e brillante carriera giornalistica nei principali quotidiani del paese, uno charme tutto latino che inchioda i telespettatori al video ogni qualvolta viene ospitato in una trasmissione televisiva. Se per un giornalista è corretto usare questo termine, di Lorenzo è diventato una vera star in Germania. Bene, di Lorenzo ha confermato per filo e per segno tutte le parole di Prodi riportate nell'edizione odierna del suo giornale. Compresa questa: "Se cado io, Unione all'opposizione 60 anni". Tutti sanno che se non ci fosse stato lui, ma magari un Veltroni o anche un Rutelli, l'Unione questa volta avrebbe vinto in carrozza. E comunque, 60 anni di governo unico, potrebbero esserci solo in un paese dittatoriale. Dunque Prodi si considera il salvatore, unico e insostituibile, della democrazia italiana. Comunque la pensiate, quest'uomo è fuori controllo e assomiglia ogni giorno di più alla caricatura di Berlusconi che ne facevano i suoi avversari (e Prodi stesso). Repubblica ci fornisce con qualche imbarazzo l'intervista in italiano. Quella in tedesco potrete leggerla acquistando, fra qualche giorno, il settimanale nelle principali edicole delle grandi città italiane o sbirciando sul sito internet di Die Zeit.