"Seguo il calcio da più di un quarto di secolo, e solo poche stagioni hanno una vita, un cuore e una personalità propri. Naturalinente l’anno della doppietta dell’Arsenal; i recenti trionfi in campionato; l’annata in cui iniziai ad andare allo stadio; quella in cui disputammo quasi settanta partite, arrivammo in due finali di Coppa e non vincemmo niente; e la stagione 1983/84 del Cambridge United, da record e fusione cerebrale, quando la squadra inanellò una serie sbalorditiva di trentuno partite senza vittorie nella Second Division (all’epoca lavoravo a Cambridge, e dividevo schizofrenicamente le mie passioni fra la reggia di Highbury e il tugurio di Abbey — cioè lo stadio del Cambridge). In un certo senso, mi gustai la catastrofe cantabrigense non meno dell’imbattibiità di ventitré partite dell’Arsenal all’inizio della stagione '90/91: entrambe le sequenze ebbero un pathos, una tensione e un’atmosfera che i tifosi non scorderanno mai."
Nick Hornby, Il vizio di Abbey, 2006