martedì, febbraio 07, 2006
Un posto in banca
Gira da qualche giorno questo tormentone del posto istituzionale da assicurare a Massimo D'Alema. Il presidente dei Ds si sarebbe convinto a tirarsi un po' fuori dalla mischia, visto che ad ogni dibattito al quale partecipa, prima o poi, viene fuori qualche frasetta su Unipol e lui s'inalbera diventando tutto rosso e facendo una brutta figura. Dunque largo alla fantasia, e sui giornali di questi tempi ci si esercita a immaginarlo ora qua, ora là. Alla presidenza della Camera, per esempio, ma lì fa buona guardia Bertinotti che assicura a Prodi profilo basso se potrà governare i deputati dal seggio oggi occupato da Casini. Allora a quella del Senato, dove però ha buttato gli occhi un vecchio volpone della Democrazia cristiana (oggi costretto a dare il meglio di sé in una cosa floreale che si chiama Margherita) come Franco Marini. Qualcuno ha avanzato l'idea del Quirinale ma apriti cielo, così si rischia di spaventare gli elettori e perdere le elezioni politiche (il che la dice lunga sulla popolarità attuale di D'Alema). Peccato che a Palazzo Koch la poltrona sia stata occupata da poco. Perché altrimenti, viste le ultime passioni del presidente Ds, un bel posto a capo della Banca d'Italia poteva pure essere una soluzione. Non è Unipol, ma sempre di banca si tratta.