giovedì, febbraio 09, 2006
Ivano Fossati: Grazie Ulivo
I tifosi della Roma ormai lo odiano. E cantano sempre con minore passione il suo inno "Grazie Roma" allo stadio. D'altronde Antonello Venditti è fatto così. Quando esce dalle parodie di Corrado Guzzanti si fionda a preparare un disco ogni volta che la sua squadra del cuore si avvicina a vincere qualcosa d'importante (cosa non proprio frequente). Uno scudetto, un disco. Una finale di coppa (magari poi perduta) un disco. La musica rimbomba da un Circo Massimo all'altro e nelle casse dell'astuto cantautore di origine molisana tintinnano copiosi i soldini. Come un Venditti qualsiasi ormai si comporta Ivano Fossati. Ogni volta che l'Ulivo sembra avvicinarsi alla vittoria, ecco gli scaffali dei negozi musicali riempirsi del nuovo CD di Fossati. L'altra volta era la canzone popolare, questa volta l'inno alla democrazia perduta (quella italiana, ovviamente). Fossati è liberissimo di scrivere quello che vuole e di musicare quello che crede, noi liberissimi di comprare o non comprare il suo lavoro, di apprezzarlo o meno, di amare le sue melodie o odiare i suoi testi, tutto legittimo insomma. L'unica cosa che ci fa sorridere è questa coincidenza ricercata con un appuntamento politico (ritenuto) vincente. E così Fossati cogliona i compagni, apre la cassa, e fa tintinnare i soldini. Grazie Ulivo che ci fai piangere abbracciati ancora, Grazie Ulivo, Grazie Ulivo che ci fai vivere e sentire ancora una persona nuo-o-va!