martedì, dicembre 20, 2011
VACLAV HAVEL, IL DISSIDENTE DI VELLUTO
Quella di Vaclav Havel è forse la parabola più bella tra quelle che la storia ha saputo scrivere nell’anno fatale del 1989. Il dissidente per eccellenza, l’intellettuale, lo scrittore e il drammaturgo che aveva pagato con il carcere l’iniziativa di Charta ’77 – «l’associazione libera e aperta di persone» che con l’appello al rispetto basilare dei diritti dell’uomo rappresentò una delle iniziative di dissenso più importanti di tutta l’Europa orientale – prese la leadership della rivoluzione di velluto e arrivò fin su al Castello, la splendida cittadella in cima alla collina di Praga, il luogo del potere [... continua su East Side Report].
lunedì, novembre 14, 2011
BRIGATE NERE NEL REGNO DELLA TRABANT
Lo Spiegel l'ha ribattezzata Braune Armee Fraktion,
richiamando il paragone con la più famosa Rote Armee Fraktion, le Brigate rosse
tedesche che negli Anni 70 insanguinarono la Germania durante il terrorismo
rosso.
Il ministro degli Interni Hans-Peter Friedrich (Csu) ha parlato per la
prima volta esplicitamente di «terrorismo di destra».
Un nome vero e proprio al
gruppo non è stato ancora trovato, ma gli investigatori hanno parlato di cellula
neonazista di Zwickau, cittadina della Sassonia finora nota per essere stata la
sede della fabbrica automobilistica che produceva la Trabant [... continua su Lettera43].
venerdì, novembre 11, 2011
PIÙ BCE? IL DIBATTITO IN GERMANIA SI MUOVE
Il ministro dell'Economia tedesco Philipp Rösler ha ribadito questa mattina la posizione sua, del suo partito (Fdp) e in fondo del governo tedesco sul comportamento della Banca centrale europea nella crisi dei debiti statali: «La Bce non ha una potenza di fuoco illimitata nell'acquisto dei bond dei paesi europei maggiormente colpiti dalla crisi e tale attività deve avere un termine». Nulla di nuovo, dunque, sotto il sole tedesco. In apparenza però. Fuori dalla politica, nel mondo degli operatori economici, l'idea che la Bce debba intervenire di più e con più decisione, comincia a farsi strada. Qualcuno comincia anche ad accennare al fatto che la Banca centrale europea debba porsi come prestatore di ultima istanza, unica condizione ormai capace di salvare l'euro. D'altronde, gli altri mezzi messi in capo dall'Europa non sono sufficienti a difendere l'Italia e, dunque, a impedire la dissoluzione della moneta unica. Anche se alcuni individuano ancora ulteriori margini di manovra. L'Handelsblatt ha riassunto il dibattito, il cui contenuto potete leggerlo sulla rassegna stampa quotidiana dalla Germania su Lettera43.
giovedì, novembre 10, 2011
DANZANDO TRA L'EURO E LA LIRA
Gli spaghetti, immancabili, ci sono sempre. Ma al posto della P-38 fumante compare una moneta da 1 euro che lentamente scompare tra i fili della pasta più amata dagli italiani. L'Handelsblatt non è un magazine e dunque la foto che ha illustrato un lungo articolo sulla situazione italiana, non ha lo stesso impatto che ebbe, quasi 35 anni fa, la famosa copertina dello Spiegel che suscitò polemiche e indignazione nel raffigurare l'Italia di fine Anni 70 stretta nella spirale del terrorismo [... continua su Lettera43].
mercoledì, novembre 09, 2011
BERLINO, 9 NOVEMBRE 1989
LA CRISI ITALIANA VISTA DA BERLINO/2
Questa volta non ci sono i condizionali d'abitudine: per la maggior parte della stampa tedesca non ci sono dubbi, con il voto a Montecitorio dell'8 novembre si è chiusa una fase della storia politica italiana [... continua su Lettera43].
martedì, novembre 08, 2011
LA CRISI ITALIANA VISTA DA BERLINO/1
Le voci italiane sulle possibili dimissioni di Silvio Berlusconi hanno trovato spazio sulla stampa tedesca nel quadro di un'Europa alle prese con la crisi finanziaria, fra le trattative per la formazione di un governo di unità nazionale in Grecia , la stretta di Nicolas Sarkozy al bilancio francese e le polemiche tedesche per la sostenibilità dei tagli fiscali proposta dall'esecutivo di Angela Merkel [... continua su Lettera43].
lunedì, novembre 07, 2011
RIFORMINE FÜR ALLE
Un'ordinaria domenica di lavoro, quella del 6 novembre, per i leader della coalizione di governo. Un vertice lungo 8 ore tra Angela Merkel (Cdu), Philipp Rösler (Fdp) e Horst Seehofer (Csu) per mettere a punto il piano di azione per gli ultimi due anni di legislatura e provare a risalire la china dei sondaggi che, soprattutto a causa del crollo dei liberali, appaiono catastrofici per la maggioranza. Così, via libera al tanto promesso ma mai attuato alleggerimento fiscale che favorirà nei prossimi anni i medi e piccoli contribuenti [... continua su Lettera43].
Etichette:
Angela Merkel,
Cdu,
Csu,
economia,
Fdp,
Germania,
Horst Seehofer,
Philipp Rösler
venerdì, novembre 04, 2011
BRAVO PRÄSIDENT DRAGHI, ANZI NO
L'avvio con il botto della presidenza di Mario Draghi alla Banca centrale europea non poteva lasciare indifferente la stampa tedesca. Il taglio del tasso d'interesse del rifinanziamento non era atteso e ha sorpreso un po' tutti. Le reazioni sono state discordanti in un Paese come la Germania terrorizzato per le sue vicende storiche dal fantasma dell'inflazione [... continua su Lettera43].
giovedì, novembre 03, 2011
TURCHIA-UE, ULTIMO APPELLO A BERLINO
L'occasione è stata di quelle
solenni, i 50 anni dalla stipula dell' accordo fra Germania e Turchia per
l'immigrazione dei cittadini turchi nella Bundesrepublik del miracolo
economico. Ma le visite di Recep Tayyip Erdogan in terra tedesca non sono mai
momenti di semplice celebrazione e si caricano sempre di polemiche e tensioni
che lo stesso premier turco ama sollevare [... continua su East Side Report].
mercoledì, novembre 02, 2011
SUL FRONTE DELLA GUERRA FINANZIARIA
Pagine di quotidiani online come bollettini di guerra. Tutti al fronte a seguire la battaglia sui mercati finanziari, inseguire i ministri economici, carpire le decisioni dei leader. Quando le giornate sono convulse, come quella di martedì 1 novembre, è la Rete con la sua tempestività a conquistarsi il dominio dell'informazione, affermando una tendenza ormai già consolidata anche nel mondo dei media tedeschi [... continua su Lettera43].
martedì, novembre 01, 2011
ILLUSIONE CINESE, TAPPA A VIENNA
L'Europa guarda alla Cina misurando ogni respiro che arriva da Pechino, nella speranza che da Oriente giunga la corda di salvataggio per un'economia e una moneta trascinate giù dal peso dei debiti sovrani. Sono passati in fondo pochi anni e il clima è completamente cambiato: il pericolo giallo si è trasformato in una speranza gialla, gli europei mettono in mostra beni non troppo pregiati come le obbligazioni di Stato con l'auspicio che Pechino voglia farne incetta [... continua su Lettera43].
Etichette:
Asia-Pacifico,
Austria,
Cina,
crisi finanziaria,
Euro,
Unione Europea
lunedì, ottobre 31, 2011
SALARIO MINIMO, MERKEL APRE IL DIBATTITO
Messe da parte per un attimo le preoccupazioni legate alla crisi dei debiti sovrani e dell'euro, Angela Merkel è tornata a occuparsi di politica interna. E ha giocato di nuovo d'anticipo, decidendo di rompere un altro tabù della lunga storia politica della Cdu: il salario minimo [... continua su East Side Report].
venerdì, ottobre 28, 2011
HANNOVER INGAGGIA L'ISPETTORE FACEBOOK
La polizia di Hannover non brancola su Facebook. Anzi, grazie alle informazioni raccolte attraverso il social network e alle indagini che ne sono scaturite, il comando della capitale della Bassa Sassonia è riuscito negli ultimi tempi a risolvere casi criminali importanti [... continua su Lettera43].
giovedì, ottobre 27, 2011
ELOGIO (TEDESCO) DI ANGELA MERKEL
In tempi di distacco dalla politica come quelli attuali, per di più aggravati da una crisi finanziaria che obbliga i suoi protagonisti a scelte impopolari, è difficile sfuggire alla tendenza, forse un po' populistica, di fare di ogni erba un fascio e voltare le spalle a ogni politico che calca la scena pubblica. Le invettive contro la Casta non sono un esercizio solo italiano. Anche in Germania [... continua su Lettera43].
martedì, ottobre 25, 2011
IL RISO E L'OBLIO
In un primo momento, quei sorrisi beffardi apparsi
sul volto di Nicolas Sarkozy e di Angela Merkel all'ormai famosa domanda su
Silvio Berlusconi non avevano suscitato né commenti né attenzione. La stampa
tedesca si è accorta in ritardo che quella risata appena accennata dalla
propria cancelliera, quasi a rimorchio di un ben più ironico Sarkozy, stava
creando un fastidioso e (date le circostanze) inopportuno confronto
diplomatico. Così sono stati i giornali online, nel pomeriggio del 24 ottobre,
a dare conto che in Italia, tra una riunione di governo e l'altra, il dibattito
era quasi monopolizzato «dall'affronto» al Paese azzardato dai due leader
divisi su tutto ma uniti dalla considerazione che Berlusconi non ha fatto quel
che aveva promesso di fare per mettere al riparo l'Italia dalla tempesta
finanziaria [... continua su Lettera43].
lunedì, ottobre 24, 2011
SVILUPPO E RICERCA, IL SEGRETO È TUTTO QUI
Uno dei segreti del ritrovato successo dell'industria tedesca nel mondo è rappresentato dagli investimenti che le imprese hanno riservato l'ultimo anno all'innovazione e allo sviluppo. Secondo una ricerca comparata della società di consulenza strategica Booz and Company [... continua su Lettera43].
domenica, ottobre 23, 2011
LE ELEZIONI BULGARE
Il ventaglio dei candidati alle elezioni presidenziali bulgare di domenica 23 ottobre sembra preso dal casting di un reality-show. Ci sono un musicista rock e un investigatore privato, un ex consigliere dell'agenzia statale per la sicurezza nazionale sospettato di essere un boss della mafia e l'ex capo della prima banca privata del Paese, funzione che di questi tempi non gode di grande popolarità. In 17 si sono presentati ai nastri di partenza, uno solo giungerà all'arrivo, ma la partita vera se la giocano in tre [... continua su Lettera43].
sabato, ottobre 22, 2011
TUTTI A BRUXELLES, SCONSIDERATAMENTE
Settimana dominata dalla ricerca (vana) da parte dei Paesi europei, e di Francia e Germania in particolare, dell'accordo sui meccanismi del fondo salva Stati Efsf. Ora, i capi di Stato e di governo europei vanno al vertice di Bruxelles per guardarsi in faccia, prendere tempo e sperare che gli sherpa trovino la soluzione entro la prossima settimana. Un fine settimana di melina, nel quale la scena potrà essere occupata dai comprimari. Tra gli addetti ai lavori italiani, si dice che Berlusconi racconterà ai partner europei un decreto sviluppo che non esiste, nessuno gli crederà ma i quotidiani italiani ne riporteranno i contenuti per giorni. I giochi veri si svolgeranno dietro le quinte, tra gli esperti che parlano francese e tedesco. A seguire le vicende degli ultimi giorni, non c'è da star tranquilli neppure di questo.
Qui di seguito la cronaca degli ultimi giorni vista dall'osservatorio della stampa tedesca (i titoli sono modificati rispetto alla versione originale):
- Il mistero della leva moltiplicatrice
- UE, prove di bavaglio alle agenzie di rating
- Il vertice dei senza potere
Qui di seguito la cronaca degli ultimi giorni vista dall'osservatorio della stampa tedesca (i titoli sono modificati rispetto alla versione originale):
- Il mistero della leva moltiplicatrice
- UE, prove di bavaglio alle agenzie di rating
- Il vertice dei senza potere
Etichette:
Angela Merkel,
Euro,
Francia,
Germania,
Unione Europea
martedì, ottobre 18, 2011
FRANCIA (E GERMANIA), RATING A RISCHIO
La pellicola proiettata
dall'Istituto di ricerca economica tedesco (Diw) sul futuro dell'euro sembra un
film dell'orrore: i salvatori della moneta unica lavorano fino allo sfinimento
per trovare la soluzione ai problemi del debito dei propri partner e alla fine
dimenticano di salvare se stessi. Una corsa senza vincitori, dalla quale escono
anzi tutti sconfitti, compreso l'euro destinato a frantumarsi [... continua su Lettera43].
lunedì, ottobre 17, 2011
NIENTE MOLOTOV, SIAMO TEDESCHI
Sul versante tedesco, le manifestazioni di protesta
si sono svolte sostanzialmente senza disordini, a parte qualche tafferuglio
nella notte fra sabato 15 e domenica 16 ottobre a Berlino di fronte al
Bundestag, dove un centinaio di giovani che volevano issare le tende sul prato
di fronte al parlamento si sono scontrati con la polizia. Il bilancio,
confrontato con la violenza degli avvenimenti romani, è stato poca cosa: 11
feriti leggeri fra le forze dell'ordine, 12 manifestanti fermati e poi
rilasciati il giorno dopo [... continua su Lettera43].
venerdì, ottobre 14, 2011
IL BOOM È FINITO, ANDATE IN PACE
Ora rischia di farsi dura anche per la Germania. Il
rapporto autunnale redatto dai principali istituti di ricerca economica
tedeschi per il governo, presentato il 13 ottobre a Berlino, annuncia tempi
difficili, una brusca frenata della crescita e rischi di recessione se la crisi
dei debiti sovrani dovesse trascinare la Grecia e altri Paesi a rischio verso
insolvenze incontrollate. L'unica buona notizia ha riguardato il mercato del
lavoro, che dovrebbe rimanere stabile anche in caso di tempesta. La speranza di
evitare un tracollo come quello di tre anni fa c'è, ma tocca alla politica
prendere le giuste misure per evitarlo [... continua su Lettera43].
giovedì, ottobre 13, 2011
BERLINE È MILLE CULURE
Un'eccezione allo stile bianco e nero di questo blog per l'inaugurazione del Festival of Lights di Berlino, giunto alla settima edizione. I principali monumenti sono colorati da proiezioni artistiche e lo resteranno fino al 23 ottobre. L'immagine si riferisce alla torre della televisione sull'Alexanderplatz. Qui invece il link al reportage fotografico dello scorso anno su East Side Report.
BUCAREST MEGLIO DI ROMA
In Europa non c'è posto migliore di Londra per far mettere radici a un'attività imprenditoriale. Da evitare, invece, Roma e Atene, che risentono evidentemente della crisi finanziaria che sta investendo Italia e Grecia. Questo è quel che pensano 500 manager di grandi imprese internazionali, interpellati dagli esperti del gigante del settore immobiliare Cushman&Wakefield [... continua su Lettera43].
Etichette:
Berlino,
Europa,
Europa centro-orientale,
Germania,
Italia
mercoledì, ottobre 12, 2011
MERCANTI (DEL LIBRO) IN FIERA
Il grande e il piccolo si incontrano quest’anno alla Fiera del libro di Francoforte, che ha aperto i battenti il 12 ottobre. Piccolo è il Paese ospite, l'Islanda che, con i suoi 320 mila abitanti, è la nazione meno popolata e meno estesa d'Europa alla quale sia mai stata dedicata una edizione della Buchmesse. E grandi, se non iperbolici, sono i numeri del più importante appuntamento mondiale dell'editoria mondiale [... continua su Lettera43].
SLOVACCHIA, ANCHE LE FORMICHE S'INCAZZANO
Forse George Papandreou si salverà, e con lui anche l'euro, ma nel frattempo sotto l'aumento del fondo salva Stati Efsf è caduta il premier della Slovacchia Iveta Radicova. Il parlamento di Bratislava non ha votato il via libera nella drammatica seduta dell'11 ottobre per l'opposizione di uno dei partiti della maggioranza, Libertà e solidarietà di Richard Sulik, aprendo così la strada alla crisi di governo [... continua su Lettera43].
martedì, ottobre 11, 2011
A LEZIONE DI SISTEMA PAESE
Per scoprire il segreto del successo economico della Germania, basta prestare attenzione alla sofisticata strategia diplomatica con la quale il sistema Paese si muove alla scoperta e alla conquista dei nuovi mercati mondiali. Un'agenda fitta che non lascia nulla al caso. Si tratti di Paesi in difficoltà della Vecchia Europa o di nazioni emergenti nel lontano Oriente, i tedeschi sono dappertutto. Con i loro imprenditori, i loro lobbisti e i loro politici [... continua su Lettera43].
Etichette:
Angela Merkel,
Asia centrale,
diplomazia,
economia,
Germania,
Mongolia
HAUPTBAHNHOF ORE 12, SUL LUOGO DEL DELITTO
L'amico cui non si può negare compagnia per tre ore, il tempo (per lui) di attendere la coincidenza per Bonn, ti chiede di passare dall'Hauptbahnhof di Berlino. Il suo treno arriva da Minsk, via Varsavia, motivo in più per non perdere l'occasione di confrontare subito le impressioni di viaggio, di capire se le sue visioni della Bielorussia coincidono con le mie di sei mesi fa, senza aspettare di scambiarsele per telefono. Allora mi sveglio presto, sbrigo i compiti del corrispondente diligente e, (quasi) puntuale, mi imbuco nei vagoni della metro che portano alla stazione centrale.
Un sms mi comunica che il treno viaggia con 40 minuti di ritardo. Allora perdo tempo dalle parti di Friedrichstrasse, fumo una sigaretta sotto la pioggia sottile dell'autunno finalmente arrivato, premo il naso sulle vetrate del nuovo museo del Tränenpalast, dove i berlinesi dell'est e dell'ovest consumavano gli ultimi sospiri prima di saltare legalmente dall'altra parte e pure io ci transitai pieno di emozione e circospezione in quel marzo del 1990, quando il muro era ufficiosamente caduto ma ufficialmente ancora in piedi e per passare dall'altra parte dovevi mostrare al soldatino passaporto e faccia intimorita e cambiare marchi della Bundesrepublik con marchi della Ddr, che poi non sapevi che farci. Tranquilli, non vi parlo del museo: anzi annotatevelo, il lunedì è chiuso.
Così riprendo le scale della stazione di Friedrichstrasse, mi pigio nel vagone della S-Bahn tanto è una sola fermata e arrivo sotto il tunnel di vetro e acciaio della Hauptbahnhof. Sono passati 15 minuti da mezzogiorno, quando secondo le agenzie di stampa un solerte impiegato delle ferrovie ha scovato sette ordigni incendiari che da lì a qualche minuto avrebbero dovuto fare un po' di fuochi d'artificio nel tunnel della stazione. L'allarme è scattato, ma nessuno s'accorge di niente. La stazione è aperta come sempre, c'è un sacco di gente che percorre i corridoi interni, affolla i caffè e i ristoranti e anche i bagni pubblici, pulitissimi ma cari: 1 euro a bisogno. Viaggiatori trascinano i trolley su per le scale mobili che conducono ai binari, sbandati di ogni genere sbandano da un'entrata all'altra dell'enorme cuore ferroviario della capitale: entrano da Europaplatz, escono su Washingtonplatz, prendono una boccata d'aria, chiedono qualche cent o una sigaretta e tornano indietro, percorrendo l'illusione di camminare fra le due sponde dell'Atlantico.
Non c'è un poliziotto, solo i soliti omini della sicurezza interna, non c'è segnale di agitazione, non c'è un'area chiusa da nastri biancorossi, l'unica stranezza è quella dei ritardi segnalati dal tabellone luminoso delle partenze e degli arrivi. Ma non ci faccio troppo caso, se non per guardare quanto ritardo ha ancora il treno da Varsavia. E poi si sa, la Deutsche Bahn non è più puntuale come una volta, ai ritardi ci abbiamo fatto l'abitudine e noi italiani ci sentiamo un po' più a casa nostra e sorridiamo beffardi per i disagi degli indigeni. In mattinata poi, e questo si sapeva, qualche cosa aveva fatto saltare una centralina sulla linea per Amburgo, un attentato dicevano e quindi quella mezzora di ritardo sui treni per il nord era più che giustificata: «Wir bitten um Ihr verständnis», e noi comprendiamo.
Facciamola breve. L'amico arriva, ha fame (io pure) e ci raccontiamo le facce di Minsk addentando baguette in un fast-food della stazione. Poi è l'ora del caffè e per quello bisogna andare al locale italiano, un Segafredo in franchising che dà l'illusione di una moka trangugiabile. E ancora niente e nessuno: agitazione, controllo, sbarramento, allarme. Eppure, da qualche parte laggiù in fondo al tunnel dei binari inferiori, ci deve essere un bel po' di agitazione. C'è una troupe della rete all-news n-tv, il conduttore prende posizione di fronte alle scale mobili che portano ai binari del piano superiore, orologio della Bahn ben visibile sullo sfondo, tutto in ordine, ciack-si-gira. E chissà che dice. È solo sorseggiando il caffè, che sullo schermo televisivo al plasma incastonato nell'angolo del franchising compare il collegamento in diretta con la stazione e la breaking news: «Sventato attacco all'Hauptbahnhof».
Alla fine erano sette ordigni incendiari innescati e non sarebbero scoppiati solo per pochi minuti. Terrorismo di sinistra, dice la polizia. E la Bild calca la mano: siamo di fronte a un pericolo come quello dei tempi della Raf. Ci mancavano i Raffini, dopo i terroristi islamici che hanno fatto sbarrare tutta l'area attorno al Bundestag (e per passare da una parte all'altra meglio prendere l'autobus: consiglio l'85, ma scendete al Kanzleramt, se no finite diritto sull'altra sponda della Sprea), i naziskin e i disadattati che scotennano ignari passanti serali e notturni nelle stazioni della metropolitana. Berlino sta diventando nervosa. Ma non la polizia. Se mai un giorno dovesse accadere che qualche bombarolo riesca a bucare la fitta rete di intelligence, poliziotti e solerti addetti della Bahn, ho l'impressione che non ci accorgeremmo di nulla. A meno di non essere seduti sopra il pacco esplosivo: ma allora che sfiga!
lunedì, ottobre 10, 2011
FRATTINI: NON PERVENUTO
Ho il dito anchilosato che pigia da qualche ora sul mouse all'infantile ricerca sui quotidiani online tedeschi di una eco, anche piccolissima, del ruggito del ministro degli Esteri italiano contro l'asse Berlino-Parigi. Eppure la Repubblica titola, ancora adesso in apertura, che in Europa sarebbe scoppiato il caso Frattini. Magari. Qua non è scoppiato proprio nulla. Il caso è, semplicemente, non pervenuto. E resta a uso e consumo dell'inutile, infruttuoso dibattito politico interno all'Italia. Serve altro per contare in Europa. Oggi qui si attende solo qualche misura, più o meno decente, per affrontare il problema della crescita dell'economia italiana. Altro non interessa.
BERLINO SORRIDE A VARSAVIA
Il primo commento tedesco ai risultati elettorali provenienti dalla confinante Polonia è stato in realtà un sospiro di sollievo. La distanza tra i due eterni rivali della destra polacca si è fermata sulla soglia più alta della forbice indicata dai sondaggi e il premier uscente Donald Tusk resterà ancora 4 anni alla guida del governo [... continua su Lettera43].
domenica, ottobre 09, 2011
DONALD TUSK VERSO LA RICONFERMA
Secondo le prime indicazioni il premier polacco Donald Tusk viaggia verso la riconferma. Piattaforma civica avrebbe raggiunto il 39,6% dei voti e sarebbe nettamente in vantaggio rispetto a Diritto e Giustizia (PiS) di Jaroslaw Kaczynski di 9 punti e mezzo percentuali. Al PiS non sarebbe dunque bastato il recupero dell'ultima settimana e si attesterebbe sul 30,1%. Se i primi dati saranno confermati, c'è da registrare due sensazioni: la prima è che i sondaggi, questa volta, ci hanno preso in pieno, la seconda che, per la prima volta dal 1989, un premier polacco ottiene la rielezione. Transizione per transizione, questo in Italia non è ancora avvenuto, segno che la stabilità politica raggiunta da Varsavia è superiore a quella italiana e questo dovrebbe far riflettere i commentatori quando analizzano con vecchi pregiudizi le vicende polacche. Notevole (e segnalato dai sondaggi anche questo) il successo del partito libertario di Palikot, che alla prima uscita otterrebbe il 10,1%. A seguire il partito contadino alleato di Tusk al governo con l'8,2%, mentre si conferma la crisi storica dei socialisti che si piazzerebbero addirittura al quinto posto con il 7,7%. L'andamento dello scrutinio lo potete seguire in diretta sul quotidiano di Varsavia Gazeta Wyborcza.
sabato, ottobre 08, 2011
POLONIA, L'ETERNO DERBY DELLE DESTRE
Sotto un gazebo elettorale di Piattaforma civica, il partito del premier uscente Donald Tusk, Andrzej si agita come un dannato. Distribuisce volantini, ferma i passanti, dialoga con loro, si accalora, talvolta litiga, prova a convincerli: 30 milioni di polacchi sono chiamati alle urne domenica 9 ottobre per rinnovare parlamento e governo e, a questo punto, ogni voto è importante [... il reportage continua su Lettera43].
FORZA GNOCCA C'È GIÀ, IN POLONIA
La Polonia è ormai sempre un passo avanti all'Italia. Due anni e mezzo fa, il candidato di Varsavia alla presidenza del parlamento europeo ebbe la meglio su quello proposto da Roma. E anche sulla boutade del nuovo partito Forza Gnocca, i conservatori polacchi, invece di parlare sono passati velocemente ai fatti. Più che di un partito, si potrebbe parlare di una corrente interna. Fatto è che il super cattolico Jaroslaw Kaczynski, nel tentativo di svecchiare l'immagine del suo movimento populista Diritto e Giustizia (PiS), ha sparpagliato nei collegi elettorali del Paese 7 avvenenti candidate. Le ragazze si presentano assieme in un sito web del partito, al quale ovviamente vi rimando.
Domani in Polonia si vota per rinnovare Sejm (parlamento) e governo. Terzo round del derby di destra fra Piattaforma civica, il partito conservatore liberale del premier uscente Donald Tusk e Jaroslaw Kaczynski, il fratello gemello del presidente scomparso nell'incidente aereo di Smolensk e - a sua volta - ex capo del governo per due anni. Un reportage più approfondito verrà pubblicato fra un po' su Lettera43 e, come sempre, lo riproporrò qui su Walking Class.
venerdì, ottobre 07, 2011
A CACCIA DEL SOLE GRECO
È atterrato all'aeroporto di Atene uno dei politici tedeschi che la Grecia osserva con un atteggiamento misto di speranza e di preoccupazione. Il ministro dell'Economia Philipp Rösler è in visita ufficiale nel Paese sconvolto dalla crisi finanziaria e dalle proteste dei cittadini. È il membro del governo di Berlino che nei giorni passati si è più volte espresso sulla necessità che l'Unione Europea adotti i meccanismi per favorire un'insolvenza controllata della Grecia, suscitando l'orgogliosa indignazione degli stremati abitanti dell'Ellade. Ma porta con sé una folta delegazione di imprenditori, pronti a stringere accordi e fare affari e forse a rimettere in moto gli ingranaggi dell'economia reale [... continua su Lettera43].
mercoledì, ottobre 05, 2011
MORIREMO DEMOCRISTIANI
A Berlino sono falliti i colloqui tra Spd e Verdi per il nuovo governo del Land. L'auto a doppia trazione è sbandata sul rettilineo dell'autostrada A100, il prolungamento che i socialdemocratici considerano irrinunciabile per lo sviluppo della capitale e i Verdi invece no. Ora Klaus Wowereit aprirà il tavolo delle trattative con la Cdu, che quei chilometri di autostrada cittadina li vuole. Se si accorderanno, Berlino tornerà dopo 10 anni a un governo di Große Koalition. Sic transit gloria Grünen.
DEXIA, ARISTERA
Sembrano indicazioni stradali in greco, e invece si tratta della banca franco-belga Dexia, in apnea perché intasata di bond ateniesi. Aveva passato poco tempo fa con successo lo stress-test europeo. Ora è sull'orlo del baratro: è rimasto lo stress, senza test.
martedì, ottobre 04, 2011
NUOVA VESTE PER LA FAZ
La versione online della Frankfurter Allgemeine Zeitung si veste di nuovo. E un po' di antico, riprendendo anche sul web la testata originale della versione cartacea.
lunedì, ottobre 03, 2011
NUOVI LÄNDER, LA SFIDA È SUI SALARI
Germania riunificata, ventunesimo
anno. La festa nazionale, fissata nel giorno in cui il Paese tornò
ufficialmente unito il 3 ottobre 1990, non fa segnare quest'anno un numero
pieno. Così alle celebrazioni, che pure ci saranno, questa volta a Bonn in
quella che fu la capitale della Germania Ovest, si sovrappongono le analisi e i
bilanci sullo stato della riunificazione a oltre due decenni di distanza
[... continua su Lettera43].
giovedì, settembre 29, 2011
IL BUNDESTAG APPROVA AMPLIAMENTO EFSF
Dopo oltre due ore di dibattito, il Bundestag ha votato e approvato l'ampliamento del pacchetto di aiuti salva Stati Efsf. Il provvedimento è stato approvato con larga maggioranza: 523 voti a favore, 85 contrari, 3 astenuti. La suspance riguardava in verità solo la tenuta della coalizione di governo, nella quale si sono levate nei giorni scorsi - e anche oggi nel dibattito parlamentare - diverse voci discordi. Si doveva capire se il via libera all'ombrello di salvataggio ci sarebbe stato comunque, senza il soccorso dell'opposizione. La risposta è sì: dalle file di Cdu-Csu e Fdp sono attivati 315 voti, quattro in più rispetto alla soglia fatale dei 311. La coalizione dispone nel Bundestag di una maggioranza di 330 voti: secondo le prime indiscrezioni, si sarebbero defilati dagli ordini di partito 11 deputati di Cdu-Csu e 4 dell'Fdp.
Per ricostruire i contorni di una vicenda che ha tenuto col fiato sospeso il governo tedesco, ecco un elenco di articoli scritti per Lettera43 (fate il netto alla forzatura dei titoli, che ovviamente non è mia):
- Angela, destino in bilico.
- S&P minaccia Frau Merkel in attesa del voto sull'Efsf.
- Berlino, crisi di governo in vista?
Per ricostruire i contorni di una vicenda che ha tenuto col fiato sospeso il governo tedesco, ecco un elenco di articoli scritti per Lettera43 (fate il netto alla forzatura dei titoli, che ovviamente non è mia):
- Angela, destino in bilico.
- S&P minaccia Frau Merkel in attesa del voto sull'Efsf.
- Berlino, crisi di governo in vista?
Etichette:
Angela Merkel,
Bundestag,
Euro,
Germania,
Unione Europea
martedì, settembre 27, 2011
SI RIACCENDONO I MOTORI
Walking Class riparte. Non era mai capitato, nei molti anni di vita, che questo blog rimanesse in panne per così tanti mesi. L'ultimo post è datato 11 maggio. È scivolata via tutta l'estate e con essa anche i pensieri che spesso si affollano quando i motori di un blog sono a riposo: chiuderlo, inventarne un altro che rifletta più chiaramente i suoi contenuti attuali, mettere fine a una esperienza vissuta su questo straordinario - ma a volte solitario - mezzo di comunicazione. I motivi sono sempre gli stessi: stanchezza, mancanza di tempo, necessità per chi vive del lavoro di scrittura di dedicare ogni attimo a impegni remunerati (anche se male, soprattutto se male), dubbi sull'efficacia della comunicazione via blog.
I motivi che spingono invece a rimettere in moto la macchina sono anche quelli sempre gli stessi. Per quanto l'informazione sul web si sia molto arricchita, e la nascita di quotidiani online di vario genere abbia fornito ai lettori solo l'imbarazzo della scelta, resta a mio giudizio estremamente difficile trovare angoli di comunicazione originali. Il giornalismo (italiano in particolare) si sta portando sul web gli stessi difetti della carta stampata. Notizie note e già altrove pubblicate rincorse per evitare "buchi", mainstream replicato per timore di non apparire all'altezza, standardizzazione dell'informazione, rifiuto a lasciare spazio ad angolature differenti, nella convinzione che ai lettori non interessino.
E invece, secondo me, interessano moltissimo. Restano fuori dalle pubblicazioni tanti aspetti della vita quotidiana che un giornalista riesce ad osservare ma che sui quotidiani non può raccontare, semplicemente perché le redazioni sono refrattarie a percorrere strade non segnate. Così il blog resta un rifugio, per chi lo scrive e per i lettori alla ricerca di qualcosa di diverso, talvolta di qualcosa di più. Chi vive all'estero, in una realtà che gli italiani conoscono soltanto per quel che i giornali raccontano, raccoglie materiali e spunti attraverso i quali è in grado di fornire prospettive diverse. Un piccolo fatto, se ben raccontato, può spiegare meglio (e con meno pregiudizi) un grande avvenimento. Per ora, un blog personale resta l'unico strumento con il quale sopperire a tutte queste mancanze. Anche se costa fatica, tempo e quindi denaro, vale la pena continuare a tenerlo in vita.
Mi ha sorpreso anche un'altra cosa: il fatto che, nonostante il lungo sonno, Walking Class continui a ricevere un numero spropositatamente alto di visitatori. Al di là dell'aggiornamento più o meno quotidiano, i motori di ricerca convogliano sui blog lettori in continuazione. Vale la memoria, l'archivio, quanto scritto negli anni passati. Un patrimonio per i siti che non consumano la semplice notizia del giorno: avete fatto caso come i giornali online più recenti facciano morire nel breve spazio di alcune ore anche gli articoli realizzati per durare più a lungo? Dunque Walking Class riaccende i motori. Sarà un blog in versione diesel, mi auguro, solido, costante e - perchè no - un po' inquinante. Chi vuol sapere cosa accade in questa parte d'Europa, tra la Germania e l'Est, ha ancora il suo porto sicuro. E affidabile. Un piccolo ritocco alla grafica: ci siamo messi il vestito grigio. La passione di sempre. Il gusto di raccontare, senza mettere il cappello sopra le storie e i personaggi che affolleranno i prossimi post.
I motivi che spingono invece a rimettere in moto la macchina sono anche quelli sempre gli stessi. Per quanto l'informazione sul web si sia molto arricchita, e la nascita di quotidiani online di vario genere abbia fornito ai lettori solo l'imbarazzo della scelta, resta a mio giudizio estremamente difficile trovare angoli di comunicazione originali. Il giornalismo (italiano in particolare) si sta portando sul web gli stessi difetti della carta stampata. Notizie note e già altrove pubblicate rincorse per evitare "buchi", mainstream replicato per timore di non apparire all'altezza, standardizzazione dell'informazione, rifiuto a lasciare spazio ad angolature differenti, nella convinzione che ai lettori non interessino.
E invece, secondo me, interessano moltissimo. Restano fuori dalle pubblicazioni tanti aspetti della vita quotidiana che un giornalista riesce ad osservare ma che sui quotidiani non può raccontare, semplicemente perché le redazioni sono refrattarie a percorrere strade non segnate. Così il blog resta un rifugio, per chi lo scrive e per i lettori alla ricerca di qualcosa di diverso, talvolta di qualcosa di più. Chi vive all'estero, in una realtà che gli italiani conoscono soltanto per quel che i giornali raccontano, raccoglie materiali e spunti attraverso i quali è in grado di fornire prospettive diverse. Un piccolo fatto, se ben raccontato, può spiegare meglio (e con meno pregiudizi) un grande avvenimento. Per ora, un blog personale resta l'unico strumento con il quale sopperire a tutte queste mancanze. Anche se costa fatica, tempo e quindi denaro, vale la pena continuare a tenerlo in vita.
Mi ha sorpreso anche un'altra cosa: il fatto che, nonostante il lungo sonno, Walking Class continui a ricevere un numero spropositatamente alto di visitatori. Al di là dell'aggiornamento più o meno quotidiano, i motori di ricerca convogliano sui blog lettori in continuazione. Vale la memoria, l'archivio, quanto scritto negli anni passati. Un patrimonio per i siti che non consumano la semplice notizia del giorno: avete fatto caso come i giornali online più recenti facciano morire nel breve spazio di alcune ore anche gli articoli realizzati per durare più a lungo? Dunque Walking Class riaccende i motori. Sarà un blog in versione diesel, mi auguro, solido, costante e - perchè no - un po' inquinante. Chi vuol sapere cosa accade in questa parte d'Europa, tra la Germania e l'Est, ha ancora il suo porto sicuro. E affidabile. Un piccolo ritocco alla grafica: ci siamo messi il vestito grigio. La passione di sempre. Il gusto di raccontare, senza mettere il cappello sopra le storie e i personaggi che affolleranno i prossimi post.
mercoledì, maggio 11, 2011
DRAGHI ALLA BCE: IL SÌ DELLA MERKEL
Il sì di Angela Merkel alla candidatura di Mario Draghi alla presidenza della Banca centrale europea. Su East Side Report.
venerdì, maggio 06, 2011
RÅBIERG MILE, IL PICCOLO SAHARA DANESE
E per concludere, vi lascio per il fine settimana con un altro reportage di viaggio, questa volta fotografico, attraverso i deserti di sabbia del Nord Europa. Più precisamente in Danimarca. Si tratta del Råbjerg Mile, il cosiddetto deserto danese, nella regione dello Jutland, pochi chilometri a sud di Skagen, il punto più settentrionale del paese. Un’area vasta due chilometri quadrati che la forza del vento sposta ogni anno di 15 metri verso est. Dune mobili che si insidiano fra la vegetazione tipica delle zone nordiche creando un effetto suggestivo. Ovviamente su East Side Report.
IN BUS SUL LIMES D'EUROPA, DA CRACOVIA A LEOPOLI
L’addetta della compagnia di autobus che collega Cracovia, in Polonia, a Leopoli, in Ucraina, ci lascia nel dubbio: «Il servizio è fornito alternativamente da autobus polacchi e ucraini, ma non si sa in anticipo quale dei due partirà stasera. Quelli polacchi sono più moderni, quelli ucraini più vecchiotti e scomodi. Buona fortuna»... [il racconto di viaggio continua su East Side Report].
Etichette:
Europa centro-orientale,
Polonia,
Ucraina,
viaggi
NUCLEARE ED EUROPA DELL'EST
C'è chi dice no (la Germania) e c'è chi dice sì (la Russia ad esempio). La domanda è quella sul futuro del nucleare. Ad est di Berlino nessuno sembra intenzionato a rinunciare all'atomo. Non la Polonia, che sta scegliendo il sito per la sua prima centrale, non la Repubblica Ceca che pensa al raddoppio di Temelìn, non i Paesi Baltici che vogliono cooperare per costruire sui defunti reattori di Ignalina un impianto che assicurano sicuro, non la Bielorussia (chi è Lukashenko?) che si farà costruire da Putin la sua centrale, non la Bulgaria che ha qualche impiccio burocratico con il sito di Belene, non l'Ucraina, nonostante Chernobyl. Un panorama, più o meno esauriente, comprese le testimonianze sui 25 anni dalla catastrofe di Chernobyl e le foto realizzate nella città fantasma di Pripyat, lo trovate nella sezione nucleare di East Side Report. In continuo aggiornamento.
I CASALINGHI NON VIVONO A LUNGO
Buffa classifica dei lavori che accorciano le aspettative di vita in Germania. L'ha pubblicata la Welt, sulla base di uno studio di un gruppo di ricerca dell’Istituto demografico di Vienna. Alcuni mestieri non sorprendono: si sa che salire sulle impalcature, riparare i tetti o scendere in miniera sia un po' pericoloso. Ma non mi sarei aspettato i produttori di carni e würstel e nemmeno i casalinghi, visto che alle casalinghe va invece molto meglio. Se la passano bene invece quelli seduti dietro a una scrivania e soprattutto gli accademici, i fisici, i professori di liceo e anche i parroci. Ma, avvertono gli studiosi, solo quelli evangelici. Tranne che su questo ultimo punto, su cui pesa l'ombra di un favoritismo luterano, per tutto il resto i ricercatori offrono una risposta. Che potete leggere su Lettera 43.
NEIN DANKE RELOADED
Germania ed energia nucleare. Prima l'addio di Schröder e Fischer, correva l'anno 2001, poi il ritorno con Merkel e Westerwelle (correva l'autunno 2010). Quindi Fukushima e un nuovo addio. Forse per sempre. L'altalena della Germania con il nucleare sembrerebbe giunta all'ultimo giro. I dettagli, aggiornati, su East Side Report.
LA LOCOMOTIVA VA, I VAGONI UN PO' MENO
La locomotiva è l'economia tedesca, così come veniva chiamata un tempo riferendosi alla funzione di traino per l'intera Europa che ha avuto per lungo tempo. Oggi pare che la Germania corra soprattutto per sé, lasciandosi alle spalle il resto del Continente. E il mercato del lavoro, che pure conosce meno disoccupazione, è sempre più affollato di lavori a tempo e poco pagati. L'articolo è su East Side Report.
I vagoni invece sono proprio quelli della Deutsche Bahn. Uno studio della Warentest ha rivelato che i treni tedeschi non sono più puntuali come una volta. E assieme ai ritardi, si sommano una serie di disservizi che gettano un'ombra su una delle più solide aziende ferroviarie europee. Tuttavia, una postilla è d'obbligo. Il test è molto severo, il cartellino rosso scatta al sesto minuto di ritardo ed è abbastanza logico che ad essere penalizzati siano soprattutto i convogli a lunga percorrenza. Poi, agli amanti del "mal comune mezzo gaudio", devo onestamente controbattere che, abituato un tempo ai disservizi di Trenitalia, le lamentele dei tedeschi appaiono perlomeno esagerate. L'articolo è su Lettera 43.
I vagoni invece sono proprio quelli della Deutsche Bahn. Uno studio della Warentest ha rivelato che i treni tedeschi non sono più puntuali come una volta. E assieme ai ritardi, si sommano una serie di disservizi che gettano un'ombra su una delle più solide aziende ferroviarie europee. Tuttavia, una postilla è d'obbligo. Il test è molto severo, il cartellino rosso scatta al sesto minuto di ritardo ed è abbastanza logico che ad essere penalizzati siano soprattutto i convogli a lunga percorrenza. Poi, agli amanti del "mal comune mezzo gaudio", devo onestamente controbattere che, abituato un tempo ai disservizi di Trenitalia, le lamentele dei tedeschi appaiono perlomeno esagerate. L'articolo è su Lettera 43.
martedì, maggio 03, 2011
MINSK, ANCHE IL CORDOGLIO È DI REGIME
C’è un filo sottile che unisce tutte le dittature (o le autocrazie, a seconda dei giudizi sui regimi che si uniformano a categorie su cui neppure gli scienziati politici concordano): quello dell’ordine e della pulizia nei luoghi pubblici. Tutto deve essere sorvegliato e organizzato, ogni momento della vita pubblica e collettiva deve rientrare in un preciso automatismo stabilito dall’alto. Anche l’emozione e il cordoglio. Articolo e foto su East Side Report.
TRANSTURCHIA
Trentaquattro anni, di professione musicista e una particolarità: è un transessuale. Di più: si candida al parlamento turco. E ancora: lo fa nelle liste del partito musulmano conservatore del premier Recep Tayyip Erdogan. Almina Can è diventata così il simbolo della rivoluzione più incredibile che potrebbe segnare le elezioni politiche anticipate del prossimo 12 giugno. Articolo su East Side Report.
RECUPERI
Piccolo recupero dei giorni precedenti con un paio di articoli dal fine settimana passato, per chi se li fosse persi. Il matrimonio principesco in Inghilterra, visto dalla Germania che invidia gran parte della nobiltà europea dal basso della sua sgangherata aristocrazia locale, perduta fra il conte Foffi e il principe Mutanda (East Side Report) e il primo maggio dei polacchi, divisi fra le celebrazioni vaticane per la beatificazione di Karol Wojtyla e la fine dell'embargo del mercato del lavoro in Germania e Austria (sempre su East Side Report). E spero che vi piaccia la nuova grafica di Walking Class.
venerdì, aprile 08, 2011
BERLINO, IL PONTE DELLE SPIE
Quando non c'era WikiLeaks, Internet era ancora un vago progetto nella mente dei militari americani e, soprattutto, lo spionaggio era un’arte avventurosa e pericolosissima, il grande gioco dei servizi si svolgeva all’ombra degli archi di ferro verdi del Glienicker Brücke, il ponte sul fiume Havel che collega Potsdam a Berlino. Erano i tempi della Guerra Fredda e delle due superpotenze [... continua su East Side Report].
martedì, aprile 05, 2011
Liberali: Westerwelle se ne va, arriva Rösler
Sono bastati un paio di minuti e poche e secche parole, pronunciate di fronte a telecamere e giornalisti, per chiudere i 10 anni dell’era di Guido Westerwelle alla guida del partito liberale tedesco. La storia della sua carriera, l'ascesa e la caduta. E chi è il suo successore, il 38enne Philipp Rösler. Buona lettura su East Side Report.
Germania, il fantasma del partito unico
Un fantasma si aggira nella politica tedesca: il partito unico dei consumatori. È una formazione di tipo nuovo ma con vecchi protagonisti. Non ha un solo leader ma tanti aspiranti in competizione fra loro per offrire ai cittadini la proposta migliore.Storia di un'involuzione che sta cambiando i connotati della democrazia tedesca. Su East Side Report e Lettera 43.
venerdì, aprile 01, 2011
Westerwelle si dimette già domenica?
Le polemiche interne all'Fdp, scoppiate dopo la triplice sconfitta alle elezioni regionali delle ultime due settimane, potrebbero spingere Guido Westerwelle a lasciare la carica di presidente del partito già in questo fine settimana. L'articolo completo e aggiornato su East Side Report.
La Merkel e il Bundesrat millecolori
Cosa accadrà nel Bundesrat, il Consiglio delle regioni dove il governo tedesco non ha la maggioranza? Ve lo spieghiamo nell'articolo su East Side Report, ricordando però che in sostanza poco è cambiato con il voto della settimana scorsa. La Merkel, quella maggioranza, l'aveva già perduta lo scorso anno, con la sconfitta in Nord Reno-Vestfalia e le opposizioni non hanno ancora i numeri per crearne una loro. Il Bundesrat è così la Camera dell'incertezza, specchio più evidente dell'impasse politico della politica tedesca di oggi. Ma, storicamente, è sempre stata la Camera del compromesso, dove le regioni concorrono alla legislazione federale difendendo soprattutto gli interessi regionali. Un piccolo viaggio nel federalismo tedesco.
giovedì, marzo 31, 2011
Dopo Stoccarda: i Verdi e la sfida industriale
Due articoli che potete leggere più facilmente su East Side Report per farvi un'idea di quel che accade in Germania dopo la vittoria dei Verdi nelle elezioni regionali. E in particolare nel Baden-Württemberg, dove gli ecologisti esprimeranno il primo Ministerpräsident nella storia della Bundesrepublik.
TRIONFO VERDE, LA SFIDA DI KRETSCHMANN
Il ritratto del leader che ha strappato alla Cdu la guida del Land di Stoccarda dopo quasi 60 anni.
L'AMORE-ODIO FRA INDUSTRIALI E GRÜNEN
I Verdi alla sfida dell'industria, i contenuti della svolta ecologica, le attese degli imprenditori divisi fra nuove chance e vecchie preoccupazioni.
TRIONFO VERDE, LA SFIDA DI KRETSCHMANN
Il ritratto del leader che ha strappato alla Cdu la guida del Land di Stoccarda dopo quasi 60 anni.
L'AMORE-ODIO FRA INDUSTRIALI E GRÜNEN
I Verdi alla sfida dell'industria, i contenuti della svolta ecologica, le attese degli imprenditori divisi fra nuove chance e vecchie preoccupazioni.
mercoledì, marzo 30, 2011
Cinesi da laboratorio
Segnatevi questa data: 2013. Potrebbe essere quella dell’ennesimo sorpasso cinese. Questa volta nel campo delle pubblicazioni scientifiche. Secondo uno studio realizzato dalla prestigiosa Royal Society britannica, intitolato Knowledge, Networks and Nations, ci vorranno ancora solo 2 anni prima che la Cina scavalchi gli Stati Uniti nel numero di pubblicazioni prodotte. Unico problema, non di poco conto: la quantità non si sposa ancora con la qualità. Articolo completo su Lettera 43.
martedì, marzo 29, 2011
Anche la Merkel ha il suo Air Force One
Si chiama Konrad Adenauer ed è un Airbus A340 usato, che i tecnici della Lufthansa hanno rimesso a nuovo e messo a disposizione degli uomini di governo. Prosegue così il rinnovamento della flotta degli aerei di stato, cui si aggiungeranno nei prossimi mesi due Bombardier da 12 posti ciascuno. Finora, la Merkel e i suoi utilizzavano ancora gli aerei vecchi di 20 anni ereditati dall'Interflug, la compagnia della Ddr fallita insieme al regime. L'articolo completo su Lettera 43.
domenica, marzo 27, 2011
venerdì, marzo 25, 2011
Affaire nucleare, la vendetta dell'orso Bruno
ARTICOLO PIÙ ESTESO SU EAST SIDE REPORT: L'ORSO BRUNO SI È VENDICATO.
E il direttore capo della Confindustria tedesca, Werner Schnappauf, si dimette dopo la pubblicazione del protocollo di una riunione interna che ha messo in difficoltà il governo e il ministro dell'Economia Rainer Brüderle sulla politica nucleare. Schnappauf veniva anche lui dalla politica, era stato ministro dell'Ambiente nel Land della Baviera, ovviamente, della Csu. Anche la sua attività di ministro non era stata esente da accuse: fu l'uomo che gestì l'emergenza dell'orso altoatesino Bruno, che nell'estate del 2006 aveva oltrepassato i confini alpini e girovagava per i monti bavaresi. La vicenda si concluse con l'abbattimento dell'animale. Era stato coinvolto, nel settembre dello stesso anno, anche nello scandalo della carne avariata.
Ultima curiosità: nel 2007, con l'ingresso nel gruppo dirigente dell'associazione industriali, la Bdi, Schnappauf rinunciò al mandato di parlamentare regionale. Il suo posto come responsabile politico della circoscrizione venne preso da Karl-Theodor zu Guttenberg, che iniziò da lì la sua fulminante ma breve carriera politica, terminata meno di un mese fa con le dimissioni da ministro federale della Difesa in seguito allo scandalo della tesi di dottorato plagiata. Insomma, Schnappauf lascia sempre una scia non proprio fortunata.
E il direttore capo della Confindustria tedesca, Werner Schnappauf, si dimette dopo la pubblicazione del protocollo di una riunione interna che ha messo in difficoltà il governo e il ministro dell'Economia Rainer Brüderle sulla politica nucleare. Schnappauf veniva anche lui dalla politica, era stato ministro dell'Ambiente nel Land della Baviera, ovviamente, della Csu. Anche la sua attività di ministro non era stata esente da accuse: fu l'uomo che gestì l'emergenza dell'orso altoatesino Bruno, che nell'estate del 2006 aveva oltrepassato i confini alpini e girovagava per i monti bavaresi. La vicenda si concluse con l'abbattimento dell'animale. Era stato coinvolto, nel settembre dello stesso anno, anche nello scandalo della carne avariata.
Ultima curiosità: nel 2007, con l'ingresso nel gruppo dirigente dell'associazione industriali, la Bdi, Schnappauf rinunciò al mandato di parlamentare regionale. Il suo posto come responsabile politico della circoscrizione venne preso da Karl-Theodor zu Guttenberg, che iniziò da lì la sua fulminante ma breve carriera politica, terminata meno di un mese fa con le dimissioni da ministro federale della Difesa in seguito allo scandalo della tesi di dottorato plagiata. Insomma, Schnappauf lascia sempre una scia non proprio fortunata.
giovedì, marzo 24, 2011
Germania, l'affaire atomico che imbarazza il governo
È la ricostruzione di un affaire politico che, se verrà confermato, potrebbe costare ad Angela Merkel le elezioni di domenica 27 marzo in Baden-Württemberg e creare non pochi imbarazzi anche nei 3 mesi successivi, quelli della moratoria sul nucleare [... continua su East Side Report e su Lettera 43].
mercoledì, marzo 23, 2011
La stilografica di Genscher
Un furto d’appartamento ha assunto una sorta di sfregio alla memoria storica della Germania. È quello di cui è stato vittima l’ex ministro degli Esteri tedesco Hans-Dietrich Genscher, 84 anni, la cui casa, come ha rivelato la Bild, è stata visitata dai ladri qualche sera fa. Bottino: la penna stilografica con cui l’ex ministro firmò nel 1990 l’accordo passato alla storia come Trattato 2 più 4, quello che aprì le porte alla riunificazione della Germania. Articolo su Lettera 43.
domenica, marzo 20, 2011
Magdeburgo, si conferma la Große Koalition
Domenica elettorale in Sassonia-Anhalt per la prima delle tre elezioni previste a cavallo di due settimane. Si tratta del voto meno rilevante sul piano nazionale, trattandosi di un Land con un peso relativo, nel quale peraltro i sondaggi non segnalavano spostamenti di rilievo. Tuttavia, è il primo appuntamento dopo le vicende del Giappone e della Libia: era interessante vedere se, rispetto ai temi classici di questa regione orientale (disoccupazione, abbandono della popolazione, estremismo di destra, emarginazione) i temi di politica nazionale e internazionale avessero giocato un qualche ruolo. Sembrerebbe di no.
Le prime proiezioni confermano che grandi novità non ce ne sono state. La Cdu mantiene il primo posto (32-33%, in calo), la Linke si piazza al secondo posto (23%, in calo), l'Spd al terzo (21%, stabile). Con questo scenario, si ripropone la Große Koalition fra Cdu e Spd, la coalizione di governo uscente, giacché la piccola apertura dei socialdemocratici a un eventuale governo di sinistra (rosso-rosso) era legata al fatto che l'Spd arrivasse prima della Linke e quindi guidasse la coalizione esprimendo il Ministerpräsident. Cosa che non è avvenuta.
Le vicende giapponesi e il conseguente dibattito sul nucleare in Germania hanno invece probabilmente determinato l'unica novità di questo voto, e cioè il superamento da parte dei Verdi della soglia del 5%, con il conseguente ingresso nell'assemblea regionale: il dato delle proiezioni consegna loro un 6,5% (in aumento). Nessun'altra formazione politica sarà invece presente nel Landtag: né i liberali (4%, in calo), né l'estrema destra dell'Npd (4,5%).
Superato il piccolo scoglio di Magdeburgo, i partiti si concentrano sui più rilevanti appuntamenti della prossima domenica, in Renania-Palatinato e, soprattutto, in Baden-Württemberg. Quest'ultima è la sfida più importante, dal cui esito potrebbero scaturire conseguenze anche per gli equilibri del governo federale. Si tratta di una regione roccaforte per Cdu e Fdp: qui le polemiche dei mesi scorsi per il contestato progetto della nuova stazione ferroviaria Stuttgart 21 e quelle legate alla politica nucleare, potrebbero sconvolgere il panorama politico di Stoccarda.
Le prime proiezioni confermano che grandi novità non ce ne sono state. La Cdu mantiene il primo posto (32-33%, in calo), la Linke si piazza al secondo posto (23%, in calo), l'Spd al terzo (21%, stabile). Con questo scenario, si ripropone la Große Koalition fra Cdu e Spd, la coalizione di governo uscente, giacché la piccola apertura dei socialdemocratici a un eventuale governo di sinistra (rosso-rosso) era legata al fatto che l'Spd arrivasse prima della Linke e quindi guidasse la coalizione esprimendo il Ministerpräsident. Cosa che non è avvenuta.
Le vicende giapponesi e il conseguente dibattito sul nucleare in Germania hanno invece probabilmente determinato l'unica novità di questo voto, e cioè il superamento da parte dei Verdi della soglia del 5%, con il conseguente ingresso nell'assemblea regionale: il dato delle proiezioni consegna loro un 6,5% (in aumento). Nessun'altra formazione politica sarà invece presente nel Landtag: né i liberali (4%, in calo), né l'estrema destra dell'Npd (4,5%).
Superato il piccolo scoglio di Magdeburgo, i partiti si concentrano sui più rilevanti appuntamenti della prossima domenica, in Renania-Palatinato e, soprattutto, in Baden-Württemberg. Quest'ultima è la sfida più importante, dal cui esito potrebbero scaturire conseguenze anche per gli equilibri del governo federale. Si tratta di una regione roccaforte per Cdu e Fdp: qui le polemiche dei mesi scorsi per il contestato progetto della nuova stazione ferroviaria Stuttgart 21 e quelle legate alla politica nucleare, potrebbero sconvolgere il panorama politico di Stoccarda.
L'elicottero e la Cancelliera
Qualche volta basterebbe anche solo un buon vocabolario per riportare correttamente le notizie. Tra una bomba su Tripoli, un getto d'acqua sul reattore di Fukushima e gli ultimi segreti delle escort del Cavaliere, Repubblica ci informa che la cancelliera Angela Merkel ha rischiato di morire e se l'è vista brutta sull'elicottero della polizia che la trasportava da un appuntamento all'altro della sua campagna elettorale. Il velivolo sul quale viaggiava - ci informa il quotidiano romano - è stato sul punto di schiantarsi, precipitando da un'altezza di 1600 metri e riprendendo quota solo a 100 metri dal suolo. Uno shock tremendo. Peccato solo che la Merkel su quell'elicottero non c'era. O meglio, non c'era più.
Come scrive la Bild, da cui Repubblica ha ripreso la notizia, su quell'elicottero, al momento dell'incidente, c'erano solo i due piloti. La cancelliera era scesa prima, a Offenbur, ultima tappa della sua giornata elettorale. Il velivolo, un Superpuma 332, aveva poi ripreso il volo per Oberschleißheim, nei pressi di Monaco di Baviera. Attorno alle 21, le due turbine sono andate in avaria e il mezzo ha perso quota fino a quando, a poche centinaia di metri dal suolo (quindi, comunque più di 100), i piloti sono riusciti a riattivare il motore e a stabilizzare il volo dell'elicottero. Dopo una pausa tecnica all'aeroporto di Augsburg, il mezzo ha proseguito fino alla destinazione finale di Oberschleißheim. Nel frattempo, Angela Merkel stava concludendo il suo intervento elettorale a Offenbur. Di certo, la notizia che l'elicottero su cui aveva viaggiato per tutto il pomeriggio aveva avuto un grave incidente non deve averla lasciata tranquilla. Ma non è mai stata in pericolo di vita.
ps.: dopo molte ore, Repubblica ha corretto la propria versione, accorgendosi che la cancelliera era scesa prima. Meglio tardi che mai. Ma troppo tardi (e troppa approssimazione), per quello che è il secondo quotidiano nazionale.
Come scrive la Bild, da cui Repubblica ha ripreso la notizia, su quell'elicottero, al momento dell'incidente, c'erano solo i due piloti. La cancelliera era scesa prima, a Offenbur, ultima tappa della sua giornata elettorale. Il velivolo, un Superpuma 332, aveva poi ripreso il volo per Oberschleißheim, nei pressi di Monaco di Baviera. Attorno alle 21, le due turbine sono andate in avaria e il mezzo ha perso quota fino a quando, a poche centinaia di metri dal suolo (quindi, comunque più di 100), i piloti sono riusciti a riattivare il motore e a stabilizzare il volo dell'elicottero. Dopo una pausa tecnica all'aeroporto di Augsburg, il mezzo ha proseguito fino alla destinazione finale di Oberschleißheim. Nel frattempo, Angela Merkel stava concludendo il suo intervento elettorale a Offenbur. Di certo, la notizia che l'elicottero su cui aveva viaggiato per tutto il pomeriggio aveva avuto un grave incidente non deve averla lasciata tranquilla. Ma non è mai stata in pericolo di vita.
ps.: dopo molte ore, Repubblica ha corretto la propria versione, accorgendosi che la cancelliera era scesa prima. Meglio tardi che mai. Ma troppo tardi (e troppa approssimazione), per quello che è il secondo quotidiano nazionale.
venerdì, marzo 18, 2011
East Side Report: Germania, Gheddafi e diplomazia
Berlino si astiene nel voto al Consiglio di sicurezza dell'Onu sull'intervento in Libia. I motivi, i disagi, le giustificazioni, gli imbarazzi, le ragioni, di una scelta annunciata ma non per questo meno contrastata che mette la diplomazia tedesca su un terreno assai delicato. Negli articoli su East Side Report.
Il sonderweg di Berlino.
Westerwelle senza guerra.
Il sonderweg di Berlino.
Westerwelle senza guerra.
Nucleare: ma quanto è credibile Angela Merkel?
La decisione del governo tedesco di imporre una moratoria di tre mesi, fino alla metà di giugno, alla legge sul prolungamento dell’attività delle centrali nucleari in Germania potrebbe rivelarsi un boomerang, anche dal punto di vista elettorale [... continua su East Side Report].
mercoledì, marzo 16, 2011
Evacuate Roma!
Roma più radioattiva di Tokyo. È la sorpresa delle analisi effettuate dalla squadra della Protezione civile italiana, composta da sei persone, giunta oggi nella capitale nipponica. I rilievi fatti dai tecnici - comunica l'ambasciata italiana - danno una radioattivita' di fondo misurata sul tetto dell'ambasciata di 0.04 microsievert/ora. Per riferimento, il valore di radioattività ambientale tipico della città di Roma è di 0.25 microsievert/ora. (Fonte: Repubblica.it)
martedì, marzo 15, 2011
East Side Report. Fukushima, Chernobyl e noi
L'incidente nucleare di Fukushima richiama alla mente quello di Chernobyl, in Ucraina, di cui fra poco più di un mese cadrà il venticinquesimo anniversario. La memoria del disastro nell'ex Unione Sovietica è forte nel sentimento dei popoli est-europei, almeno quanto il sentimento antinucleare in Germania, dove negli anni Ottanta si formarono i movimenti popolari contro l'installazione dei missili, a ovest come a est. Una fase in cui non mancarono anche infiltrazioni politiche, nel clima della Guerra Fredda che avvolgeva il paese. ma fu proprio fra quei movimenti, nella Ddr, che si fecero le ossa quei dissidenti che dieci anni dopo buttarono giù il vecchio regime e il Muro di Berlino. Come sempre, la storia non può essere riletta in bianco e nero. Ma queste premesse spiegano perché proprio la Germania (preoccupazioni elettorali a parte) si sia messa alla testa di quei paesi che oggi, sulla scia di un incidente accaduto nel super-tecnologico Giappone, si sono presi un po' di respiro per valutare meglio l'opportunità di accelerare il passaggio dall'atomo alle energie rinnovabili. Il dibattito è aperto, anzi riaperto. Le decisioni saranno prese nei prossimi mesi.
East Side Report segue con articoli e reportage gli ultimi avvenimenti, letti dalla prospettiva dell'Europa centro-orientale. Ecco una selezione dei link da non perdere.
La memoria di Chernobyl.
E a Chernobyl si va in vacanza.
Chernobyl oggi.
I fantasmi di Pripyat.
Cinema. Berlinale, il sabato di Chernobyl.
Superpompieri e liquidatori.
Torna la paura di Chernobyl.
Gorbaciov e le lezioni atomiche di Chernobyl.
Germania, fuga dall'atomo?
Germania, pausa atomica.
La paura dei tedeschi.
Neckerwestheim si spegne per sempre.
East Side Report segue con articoli e reportage gli ultimi avvenimenti, letti dalla prospettiva dell'Europa centro-orientale. Ecco una selezione dei link da non perdere.
La memoria di Chernobyl.
E a Chernobyl si va in vacanza.
Chernobyl oggi.
I fantasmi di Pripyat.
Cinema. Berlinale, il sabato di Chernobyl.
Superpompieri e liquidatori.
Torna la paura di Chernobyl.
Gorbaciov e le lezioni atomiche di Chernobyl.
Germania, fuga dall'atomo?
Germania, pausa atomica.
La paura dei tedeschi.
Neckerwestheim si spegne per sempre.
lunedì, marzo 14, 2011
Nucleare, la Germania si prende tre mesi di tempo
La scelta di prolungare la vita delle centrali nucleari tedesche oltre il 2020 viene sospesa per tre mesi. Mesi nei quali una commissione di esperti valuterà i sistemi di sicurezza delle centrali. Lo ha appena dichiarato Angela Merkel in una breve dichiarazione sulle conseguenze dei fatti di Fukushima.
L'ombra di Fukushima sul nucleare tedesco
L’incidente nucleare di Fukushima riapre il dibattito sull’atomo in Germania, intrecciandosi con la campagna elettorale in Baden-Württemberg. E domina le prime pagine di tutti i giornali. Le opposizioni calcano i toni della polemica, accusando la scelta del governo di prolungare l’attività delle centrali esistenti e chiedendo l’immediata sospensione delle 7 centrali più vecchie, che non garantirebbero la sicurezza contro eventi esterni. Il governo ha fiutato il pericolo, la cancelliera ha convocato un vertice straordinario con i ministri competenti e punta a verificare, attraverso una commissione di esperti, le misure di sicurezza presenti nelle centrali del paese. Articolo su East Side Report e su Lettera43.
sabato, marzo 12, 2011
Brindisi 1991, lo sbarco degli albanesi
Accadde esattamente venti anni fa. Agli inizi di marzo del 1991, sulle banchine del porto di Brindisi. Fu allora che l’Italia si accorse di aver vissuto per oltre quarant’anni lungo il confine della Guerra Fredda, sulla faglia dello scontro fra due mondi, due ideologie, due sistemi economici e sociali. Fu in quel momento che l’intero paese capì che Berlino non era poi così lontana e che il suo muro di casa, fatto di acqua, dell’acqua salmastra dell’Adriatico stava venendo giù [... continua su East Side Report].
Etichette:
Albania,
Brindisi,
Europa sud-orientale,
profughi
venerdì, marzo 11, 2011
Frau Nein
Il governo tedesco ha messo un freno alle attese dei mercati finanziari che speravano in un aumento del fondo per il salvataggio dell’euro già nel vertice straordinario dell'11 marzo, a Bruxelles. Invece, come ha scritto l’Handelsblatt, «Angela Merkel ha fatto capire a chiare lettere che questo aspetto verrà trattato nel vertice del 24 e 25 marzo, quando i capi di Stato e di governo saranno chiamati a varare l’intero pacchetto di stabilità per l’eurozona», dopo il vertice preliminare dell’Ecofin del 14 e 15 marzo [... continua su Lettera 43].
giovedì, marzo 10, 2011
Il Papa in Germania nel segno dell'ecumenismo
Il viaggio di stato in Germania che Benedetto XVI svolgerà nel prossimo mese di settembre sarà anche l’occasione per approfondire il dialogo ecumenico con la comunità protestante [... continua su Lettera 43].
mercoledì, marzo 09, 2011
Una Berlino da bere?
Si è aperta a Berlino la ITB, l’annuale fiera del turismo più grande del mondo, un appuntamento imprescindibile per tutti gli operatori del settore, e il Tagesspiegel ne ha approfittato per capire come le guide internazionali descrivono la capitale tedesca, accreditata da molti come la nuova mecca degli anni Duemila: una città di tendenza capace di attirare turisti e nuovi cittadini grazie alla sua straordinaria vita notturna e alle sue offerte culturali [... continua su East Side Report e su Lettera 43].
martedì, marzo 08, 2011
Estonia di rigore
Superata con maggiore agilità rispetto alle consorelle baltiche la crisi economica e abbracciato l’euro dall’inizio dell’anno, l’Estonia si è recata alle urne confermando al governo la maggioranza di centrodestra uscente, composta dal partito liberale riformista e dai conservatori cristiano-democratici di Res Publica. Il premier Andrus Ansip potrà così proseguire le politiche di risanamento dei conti pubblici [... continua su East Side Report e su Lettera 43].
lunedì, marzo 07, 2011
L'Islanda cala la carta dell'energia verde
L'Islanda punta sull'esportazione di energia pulita per risalire la china dopo la crisi finanziaria che l'ha portata due anni fa sulla soglia della bancarotta. Il Financial Times Deutschland ha raccontato il progetto cui stanno lavorando agenzie e aziende statali del settore, per consentire il trasporto dall'isola alla terraferma dell'energia prodotta dal mare e dal fuoco. E, come in tutti questi casi, il problema è nella rete [... continua su Lettera 43].
venerdì, marzo 04, 2011
Il terrorista della porta accanto
Il terrorista della porta accanto: l'incubo che da tempo perseguita i servizi di sicurezza tedeschi si è materializzato nell'aeroporto di Francoforte. Arid U., il 21enne kosovaro che ha attaccato un bus di militari americani, uccidendone due e ferendone altri due, non era mai finito sotto la luce dei servizi tedeschi o kosovari. Un giovane come molti altri, allevato in una famiglia religiosa ma non fanatica, che si è trasformato in un guerriero di Dio guardando su internet i filmati di propaganda dei radicali islamici. L'articolo su Lettera 43.
martedì, marzo 01, 2011
Zu Guttenberg, la carriera non finisce qui
Alla fine si è dimesso. Il ministro più amato dai tedeschi lascia la scena politica. Per ora. Dimissioni oggi, per recuperare un ruolo politico domani. Zu Guttenberg è tagliato per la politica, ma è inciampato sul plagio della sua tesi di dottorato. Una pausa gli farà bene. Piuttosto che restare sulla graticola a farsi rosolare, ha scelto di fare un passo indietro. Gli errori si pagano: il plagio è una macchia che potrà essere recuperata, inutile continuare a difendere una posizione indifendibile. La parabola dell'enfante prodige ve l'abbiamo raccontata in varie puntate: dalle stelle alle stalle, passando per l'inciampo. I sondaggi dicono che, nonostante tutto, gli elettori non avrebbero voluto le sue dimissioni. Il passo indietro di oggi, se ben gestito, può essere solo l'intoppo di una carriera che non finisce qui.
venerdì, febbraio 25, 2011
Il buono e il cattivo ambasciatore
Per lungo tempo è stato considerato quasi inadatto a ricoprire il ruolo di ministro degli Esteri della Germania. Ma ieri Guido Westerwelle si è goduto un bagno di folla nella piazza Tahrir del Cairo, acclamato dagli egiziani come non accadeva a un ministro degli Esteri tedesco dai tempi di Genscher a Praga. Invece Klaus Wowereit è l'amato sindaco di Berlino, uno degli artefici della trasformazione dell'ex città divisa dal Muro in capitale più trasgressiva d'Europa. Anche lui è da oggi impegnato in una missione diplomatica. Ma le atmosfere che accompagneranno la sua visita sono del tutto diverse. Wowereit va in Arabia Saudita per stringere accordi economici con una dittatura. Una cattiva abitudine, che in questi giorni di rivoluzioni nei paesi arabi suona come una beffa. Articolo su Lettera 43.
Etichette:
Berlino,
Germania,
Medio Oriente,
Westerwelle,
Wowereit
mercoledì, febbraio 23, 2011
Rivolte diverse, mezzi (Internet) unici
È la rivolta dei nuovi media e soprattutto quella dei telefonini, quella che sta divampando in molti Paesi arabi. L’Handelsblatt ha analizzato le armi dei moderni rivoluzionari scesi nelle piazze di Tunisia, Egitto, Algeria, Libia e Bahrein, per capire come sia potuto accadere che in nazioni dove il possesso di computer con accesso a internet sia limitato, la rete telematica abbia potuto rappresentare il principale terreno di incontro delle aspirazioni di libertà delle giovani generazioni [... continua su Lettera 43].
martedì, febbraio 22, 2011
La lunga marcia della Polonia (reloaded)
Per chi se lo fosse perso qualche mese fa, il reportage dalla Polonia pubblicato sulla Stampa. Ora su East Side Report, nella sua versione estesa.
Mario Draghi alla campagna di Germania
Può un candidato proveniente da un Paese noto per il disordine dei suoi conti pubblici diventare presidente della Banca centrale europea? Se lo è chiesto lo Spiegel, riassumendo tutti i dubbi che su Mario Draghi serpeggiano in Germania, tra i politici e l’opinione pubblica. Ma il ritratto del governatore italiano che emerge dal lungo articolo è decisamente positivo, un uomo serio e rigoroso, gentile ma deciso, riservato e poco amante della mondanità. "Mister Euro made in Italy" su Lettera 43.
lunedì, febbraio 21, 2011
La lezione di Amburgo
Il risultato elettorale di Amburgo può apparire clamoroso a coloro che seguono distrattamente le vicende tedesche. E può far trarre conclusioni a livello nazionale, che sarebbe invece opportuno evitare. Articolo su Lettera 43.
domenica, febbraio 20, 2011
Se il politico guadagna più del manager
Finora si è pensato che, in Germania, i manager delle imprese private guadagnassero di più dei politici eletti in Parlamento. Invece, uno studio realizzato dall’Istituto sul futuro del lavoro (Institut zur Zukunft der Arbeit, Iza) ha ribaltato questo luogo comune. Articolo su Lettera 43.
sabato, febbraio 19, 2011
Zu Guttenberg alla prova più difficile
Domina ancora le prime pagine dei giornali il caso della tesi di dottorato di zu Guttenberg. E non poteva essere altrimenti, trattandosi del politico più popolare di Germania. Dopo le accuse di plagio erano attese le sue reazioni, anche per valutare le sue capacità di tenuta di fronte al presunto scandalo che potrebbe comprometterne la sua giovane e già brillante carriera. La prima mossa con i giornalisti, però, non è stata felice: ha dimostrato il nervosismo del ministro e ha fatto riesplodere le polemiche, invece di sopirle. Articolo su Lettera 43. Nel frattempo, il Berliner Morgenpost pubblica un primo sondaggio, secondo il quale due terzi degli elettori è contrario alle sue dimissioni. Siamo di fronte a uno scandalo alla tedesca o a una bolla mediatica?
Contributi video.
La dichiarazione del ministro di fronte a un selezionato gruppo di giornalisti:
La conferenza stampa nella sala della Bundespressekonferenz, con le proteste dei giornalisti:
Contributi video.
La dichiarazione del ministro di fronte a un selezionato gruppo di giornalisti:
La conferenza stampa nella sala della Bundespressekonferenz, con le proteste dei giornalisti:
venerdì, febbraio 18, 2011
È l'economia, stupidi!
Per arrivare a una vera svolta, le rivolte in Nord Africa non dovranno cambiare solo il volto istituzionale dei Paesi in cui avvengono, ma anche quello economico. È quanto sostiene Annegret Bendiek, studiosa della Stiftung Wissenschaft und Politik, fondazione di scienza politica di Berlino, che in articolo per il Tagesspiegel, ha capovolto il punto di vista prevalente nelle cancellerie europee, offrendo spunti utili al dibattito anche negli altri Paesi dell’Unione. Richiedere democrazia non basta. L'Europa deve aprire i propri mercati alle merci e agli uomini della sponda sud del Mediterraneo. Articolo su Lettera 43.
giovedì, febbraio 17, 2011
La farina del sacco di zu Guttenberg
L'accusa di aver ripreso per la tesi di dottorato diversi contributi esterni, riportandoli di pari passo senza citarne direttamente le fonti, potrebbe costare la carriera politica al ministro più amato dai tedeschi. Karl-Theodor zu Guttenberg è nei guai, i punti contestati sono tanti e ora il suo lavoro sarà sottoposto all'esame di un difensore civico nominato dall'Università di Bayreuth. Articolo su Lettera 43.
Berlinale. Il sabato qualunque di Chernobyl
Valerij cammina affannato nella notte radioattiva di Chernobyl. Capisce che qualcosa è successo, non sa bene cosa, ma nessuno sembra preoccuparsene. Non al comitato del partito, dove i dirigenti discutono accanitamente ma non mostrano al compagno Valerij alcuna angoscia. È la notte che porta al 26 aprile, anno di grazia 1986, la notte di Pripyat e del disastro nucleare più grave di sempre. Ma nel paesino di Valerij non accade nulla [... continua su East Side Report].
mercoledì, febbraio 16, 2011
Guida sommaria alla Berlinale
Tutto (o quasi) quello che c'è da vedere quest'anno alla Berlinale. Su East Side Report.
Il nuovo capo della Bundesbank ha 42 anni
Il dettaglio più sorprendente sta nella sua carta d’identità. Data di nascita: 20 aprile 1968. Jens Weidmann, l’uomo che Angela Merkel ha spedito alla guida della banca centrale più importante d’Europa, la Bundesbank, compirà fra due mesi 43 anni. E proprio in quei giorni festeggerà insieme compleanno e nuovo ruolo, sostituendo il dimissionario Axel Weber, suo grande mentore e professore di Economia ai tempi dell’Università di Bonn [... continua su Lettera 43].
lunedì, febbraio 07, 2011
Camusso inaccettabile, Brunetta invisibile
Breve salto in Italia, per la foto inserita dall'Ansa a corredo della notizia. Fate in fretta, perché prima o poi la toglieranno o alzeranno l'inquadratura.
Bionade? Nein, danke
Tempi cupi per la piccola azienda bavarese che produce la Bionade, una bevanda che negli ultimi anni è diventata un cult per i giovani tedeschi, al punto da soppiantare quasi l'egemonia della "storica" Coca Cola. Ora però qualcosa sta andando per il verso sbagliato. Le ultime mosse dell'azienda tradiscono la consolidata clientela "alternativa". Articolo su Lettera 43.
domenica, febbraio 06, 2011
«Mr. Gorbachev, tear down this Wall!»
Nei giorni in cui la Germania ha celebrato il ventennale della riunificazione, un frammento di Ronald Reagan è tornato a Berlino. A pochi passi dalla porta di Brandeburgo, dove il 12 giugno 1987 pronunciò il discorso che anticipò di due anni la caduta del Muro, la libreria Dussmann ha esposto all’ultimo piano, quello della saggistica, un pezzo del vecchio “vallo antifascista”. Non uno qualsiasi ma il pezzo che il presidente americano autografò qualche anno più tardi, dopo averci scritto la frase che tutti ricordano, «Mr. Gorbachev, tear down this Wall!» [... continua su East Side Report].
Berlino in cerca di una Ronald-Reagan-Straße
Nel complesso rapporto che lega Berlino alla propria storia, fa caso a sé quello che la città ha con uno dei protagonisti che più di tutti ha inciso, e in positivo, sulle sue vicende. Oggi si celebrano i 100 anni dalla nascita di Ronald Reagan. Sotto le colonne della Porta di Brandeburgo ancora riecheggiano le parole che il presidente americano pronunciò durante la visita del 12 giugno 1987: «Mister Gorbachev, tiri giù questo Muro». Sembrava un azzardo, poco più di due anni dopo accadde per davvero [... continua su East Side Report].
Esilio tedesco per Mubarak?
Mubarak esiliato in Germania? Alla clamorosa ipotesi, che potrebbe sbloccare l’impasse egiziana, starebbe lavorando il governo americano. L’indiscrezione piomba nella sala della Conferenza internazionale sulla sicurezza di Monaco di Baviera, dove leader mondiali, diplomatici russi e il segretario dell’Onu stanno discutendo degli equilibri globali del futuro. Ma il futuro è oggi e l’Egitto monopolizza gli interventi pubblici e i colloqui dietro le quinte. Come quello di Angela Merkel, che equipara il 2011 del Cairo al 1989 di Berlino Est e offre consigli ai manifestanti. Articolo su Lettera 43.
sabato, febbraio 05, 2011
150 teologi tedeschi contro il celibato
Dopo l’appello di un gruppo di autorevoli cattolici della Cdu e le rivelazioni pubblicate dalla Süddeutsche Zeitung sulle posizioni del giovane Joseph Ratzinger, si intensifica da parte della comunità laica di lingua tedesca la pressione sulla chiesa cattolica per l’abbandono dell’obbligo di celibato per i sacerdoti [... continua su Lettera 43].
venerdì, febbraio 04, 2011
I tedeschi scoprono il consumo di qualità
Cresce il mercato interno in Germania. Lo sottolinea lo Spiegel, commentando i dati forniti da Gfk, una delle più autorevoli istituto di ricerca. «Per l’anno in corso», si legge nel settimanale, «i ricercatori della Gfk prevedono una crescita dei consumi in Germania dell’1,5%, tre volte superiore a quella del 2010, considerato da tutti l’anno della svolta dopo la crisi finanziaria globale.Articolo su Lettera 43.
giovedì, febbraio 03, 2011
L'Egitto e la Realeconomik di Berlino
I puristi della lingua tedesca perdoneranno la forzatura del titolo, ma potranno leggersi l'articolo su come il governo di Berlino sta seguendo le vicende del Cairo, con un occhio particolare ai contratti d'affari che legano la Germania all'Egitto. Su Lettera 43.
mercoledì, febbraio 02, 2011
Merkel in Israele, camminando sulle uova
Le retrovie di un conflitto sono, a volte, le aree più fragili. In Israele, le ondate oceaniche che stanno scuotendo il regime egiziano vengono seguite minuto per minuto, con crescente preoccupazione, e in questo clima di apprensione è arrivata la cancelliera Angela Merkel per una visita ufficiale di due giorni [... continua su Lettera 43].
martedì, febbraio 01, 2011
Se il caffè diventa oro nero
Tempi duri per gli appassionati di caffè. Secondo le indiscrezioni che ha pubblicato il Financial Times Deutschland, «le piogge abbondanti che hanno colpito nei mesi scorsi l’Asia e parte del Sudamerica hanno pregiudicato buona parte dei raccolti e reso difficili i trasporti del prezioso chicco» [... continua su Lettera 43].
lunedì, gennaio 31, 2011
Eurovision 2011, parte la corsa di Lena
È cominciata la corsa di Lena alla difesa del titolo di Eurovision conquistato lo scorso anno a Oslo. Mezza Germania è incollata alla tv per scegliere (col televoto) fra sei canzoni, quella che Lena canterà nell'edizione che quest'anno si svolgerà in Germania, a Düsseldorf. A proposito, quest'anno, torna all'Eurovision pure l'Italia. Non è mai troppo tardi.
Rivolta anti-tasse delle streghe nel paese di Dracula
La speranza è che il premier Emil Boc non sia un uomo superstizioso. Perché, qualora lo fosse, il conflitto che sta infiammando in queste settimane il paese danubiano potrebbe segnare la sua fine politica. La Bild ha gettato uno sguardo nella vicina Romania e ha tirato fuori una storia che sembra uscita dai secoli passati, anche se i motivi che l’hanno scatenata sono decisamente moderni: «Streghe e maghe sono scese sul sentiero di guerra per contrastare la proposta del governo di Bucarest di mettere fine al privilegio che vede i loro guadagni esenti dalle tasse» [... continua su East Side Report].
domenica, gennaio 30, 2011
La sfida postindustriale della Ruhr
Maledetto fu quel sabato. Maledetto fu quel 24 luglio, quando nel tunnel di Duisburg venne fatto imbottigliare il milione e più di giovani accorsi per celebrare la Loveparade. Doveva essere il momento clou delle manifestazioni che hanno cadenzato l’anno magico della Ruhr, quello in cui un’intera regione nominata capitale culturale d’Europa voleva mostrare al mondo la sua voglia di riscatto, vincere la scommessa di una faticosa riconversione industriale, approdare nell’immaginario collettivo europeo come la nuova Mecca dell’arte e della cultura [... continua su East Side Report].
EUROPEI 2012, LA POLITICA FA MALE ALL'UCRAINA
Non bastavano i problemi legati ai ritardi nella costruzione degli stadi e delle infrastrutture. Ora l’Ucraina rischia di vedersi togliere dalla Uefa l’organizzazione del campionato europeo di calcio del 2012 per motivi squisitamente politici. Sotto accusa, l'intromissione del governo nella struttura della locale federazione calcistica. In Polonia, l'altro paese organizzatore, invece tutto fila ormai per il verso giusto. Articolo su Lettera 43.
sabato, gennaio 29, 2011
Grüne Woche, fiera agricola ai tempi della diossina
Gerd Fricke, scienziato in forza all’agenzia federale per la tutela dei consumatori, ne è certo: «I generi alimentari non sono mai stati così sicuri come oggi», ha detto al Tagesspiegel. Eppure, la fiducia dei cittadini è precipitata, soprattutto in Germania, in conseguenza dello scandalo di uova e polli alla diossina [... continua su Lettera 43].
venerdì, gennaio 28, 2011
Le furbizie di Mr. Ikea
L'idea del fai-da-te Ingvar Kamprad, fondatore di Ikea, non la applica solo ai suoi prodotti ma anche al complesso intreccio delle sue proprietà. Attorno allo straordinario gruppo svedese è stata costruita una matrioska di istituzioni: ora, grazie a un reportage della tv pubblica svedese, viene alla luce l'esistenza di una fondazione in Lichtenstein. L'accusa è di averla creata per evadere le tasse. Ma Kamprad non ci sta: ammette l'esistenza della fondazione e rilancia le accuse contro l'esosità del fisco. Articolo su Lettera 43.
giovedì, gennaio 27, 2011
Il giorno delle memorie
Due testimonianze su East Side Report nel giorno della memoria, guardando il mondo est europeo:
Il sibilo stridulo di Oswiecim.
La fabbrica della memoria.
Il sibilo stridulo di Oswiecim.
La fabbrica della memoria.
Danimarca, se lavorare non stanca
La Danimarca vuole innalzare l'età pensionabile. Si tratterebbe di un passo molto importante che avrebbe ricadute significative sul tenore di vita degli stessi danesi che a oggi hanno la possibilità di ritirarsi dal lavoro a 60 anni. Adesso invece l'età pensionabile potrebbe arrivare fino a 74 anni. Certo, si tratta di una riforma per la quale servirà molto tempo. E il premier Lars Løkke Rasmussen ha spiegato che il passaggio ai 67 anni avverrebbe nel 2022. Come scrive la Süddeutsche Zeitung, il primo ministro è deciso a sfidare opposizioni e sindacati e ha alcune buone ragioni dalla sua parte. Anche se il malumore dei danesi non tarderà a farsi sentire. Articolo su Lettera 43.
mercoledì, gennaio 26, 2011
Un attentato tira l'altro
Dal giugno 1995 a oggi, la cronologia della lunga scia di sangue che ha portato fino all'attentato nell'aeroporto Domodedovo di Mosca. Su East Side Report.
I dolori del giovane Walter (Kohl)
Grandi padri, poveri figli. Difficile la vita all’ombra di un genitore ingombrante, proiettato ogni giorno sulla scena pubblica, aspirato in un gorgo senza pause di conferenze, incontri, riunioni, vertici, palcoscenici, telecamere. In Germania escono le memorie di Walter Kohl, 47 anni, figlio del cancelliere della riunificazione. Ne vein fuori un quadro familiare drammatico. Articolo su Lettera 43.
martedì, gennaio 25, 2011
Angie e le sue sorelle, la Bundesrepublik delle donne
Germania: politica e donne. Per anni il ruolo femminile è stato confinato alle cosiddette tre K, Kinder, Küche e Kirche, bambini, cucina e chiesa. Poi è arrivato il movimento femminista del Sessantotto che ha aperto la battaglia sui pari diritti e da allora le donne hanno compiuto un lungo e faticoso cammino. La Germania non è mai stata la Svezia in termini di emancipazione femminile, anche se oggi, i fatti sembrano dire tutt'altro: la politica tedesca è sempre più in mano alle donne, da Angela Merkel fino alla futura presidente della Saar, Annegret Kramp-Karrenbauer. Il segreto del loro successo su Lettera 43.
lunedì, gennaio 24, 2011
Si legge Oswiecim, si pronuncia Auschwitz
Viaggio a Oswiecim, cittadina polacca a qualche chilometro da Cracovia, alla ricerca della memoria perduta. Se il nome polacco non vi dice nulla, di certo non vi sfuggirà quello tedesco: Auschwitz. I lettori di Walking Class hanno già letto, anni fa, questo reportage. Oggi lo ripubblico su East Side Report. Chi l'avesse perduto o chi volesse rileggerselo, può cliccare qui.
Etichette:
Ebraismo,
Europa centro-orientale,
nazismo,
Polonia
domenica, gennaio 23, 2011
Un nuovo tunnel per la Baltic Connection
C’è un angolo d’Europa dove le grandi opere infrastrutturali non si sono mai fermate, la Scandinavia. Annunciate e poi realizzate, hanno permesso alla penisola di rompere l’isolamento con il Continente, dimezzando tempi di percorrenza, avvicinando comunità frontaliere, creando vere e proprie euro-regioni che hanno potuto mettere in comune risorse un tempo divise [... continua su Lettera 43].
sabato, gennaio 22, 2011
Celibato, auf Wiedersehen
In attesa che Benedetto XVI arrivi in Germania per la prima visita ufficiale in patria, un gruppo di cattolici della Cdu, i cristiano democratici della cancelliera Angela Merkel, ha indirizzato un appello ai vescovi tedeschi invitandoli a farsi promotori, presso la chiesa mondiale, e soprattutto presso il Papa, dell'abbandono del celibato per i sacerdoti. Articolo su Lettera 43.
venerdì, gennaio 21, 2011
Il ministro più amato sotto scacco
Tre cattive notizie in due giorni hanno messo in difficoltà il ministro più amato dai tedeschi, Karl-Theodor zu Guttenberg. Il giovane titolare della Difesa deve confrontarsi con tre avvenimenti provenienti dal mondo militare che stanno mettendo in subbuglio il Paese [... continua su Lettera 43].
giovedì, gennaio 20, 2011
Berlino prêt-à-porter
Moda e Germania non è mai stato un binomio di grande successo. Ma ora Berlino cerca di correre ai ripari e mettere la ciliegina sulla torta nella sua ascesa a capitale di tendenza, provando a inserirsi nel novero delle città che dettano legge anche nel campo dello stile [... continua su Lettera 43].
mercoledì, gennaio 19, 2011
Immondizia in Eurovision
Scandalo tutto italiano nella Germania centro-orientale. Si tratta di una serie di illeciti legati all'importazione e smaltimento di rifiuti dall'Italia nella centrale di Cröbern, a sud di Lipsia. In particolare, al centro delle accuse è finita una società di smaltimento dei rifiuti di Lipsia, la Westsächsische Entsorgungs- und Verwertungsgesellschaft (Wev). Articolo su Lettera 43.
martedì, gennaio 18, 2011
La felicità, oltre il Pil
Il Prodotto interno lordo non è più sufficiente a indicare lo stato di benessere di un Paese anche se, almeno fino a oggi, un segno positivo o negativo ha contribuito a influenzare gli umori dei tedeschi. Da lunedì 17 gennaio, l’esecutivo di Angela Merkel ha messo in piedi una speciale commissione d’inchiesta che ha il compito di elaborare un diverso concetto di sviluppo. Articolo su Lettera 43.
sabato, gennaio 15, 2011
Onda su onda, l'energia che viene dal mare
Potrebbe essere l'inizio di una nuova era energetica e i pionieri sono tutti indaffarati attorno a un serpente di tubi e bulloni lungo 180 metri, piazzato nelle acque tempestose di fronte all'isola scozzese di Orkney. Una gigantesca presa di corrente in mare, una centrale che vorrebbe sfruttare onde e correnti marine per aprire un nuovo capitolo nel futuro delle energie rinnovabili [.... continua su Lettera 43].
venerdì, gennaio 14, 2011
Wolfsburg e Torino alla guerra dei marchi
C'è di mezzo la scarsa dimestichezza dei giornalisti tedeschi con i fuochi d'artificio che caratterizzano le conferenze stampa degli italiani e forse uno scarso senso dell'umorismo e la tendenza a prendere tutto terribilmente troppo sul serio. E poi c'è di mezzo il carattere ruvido di Sergio Marchionne [... continua su Lettera 43 e, per l'occasione, su Dagospia].
Chi volesse approfondire la puntata sull'Alfa Romeo del confronto Marchionne-Piëch può recuperare l'articolo pubblicato il 20 dicembre su East Side Report.
Chi volesse approfondire la puntata sull'Alfa Romeo del confronto Marchionne-Piëch può recuperare l'articolo pubblicato il 20 dicembre su East Side Report.
Etichette:
economia,
Fiat,
Germania,
Italia,
Marchionne,
Volkswagen
giovedì, gennaio 13, 2011
Un francobollo per Helmut Kohl
Un Helmut Kohl da leccare. Non sembri irriverente nei confronti di quello che è passato alla storia come il cancelliere della riunificazione tedesca. In realtà si tratta di un onore, un onore riservato all'anziano uomo politico a oltre 20 anni dal capolavoro della sua vita. La Germania produrrà un francobollo celebrativo in suo onore [... continua su Lettera 43]
mercoledì, gennaio 12, 2011
Nelle carceri di Minsk
Un voto contestato nella sua regolarità, proteste e poi, lentamente, giorno dopo giorno, il silenzio. La Bielorussia è scivolata fuori dal cono di luce dei media internazionali, sprofondata dietro una cortina di ferro che vige ancora quasi solo lì, nel regno incontrastato di Lukashenko [... continua su Lettera 43].
martedì, gennaio 11, 2011
Drum Bun, Romania on the road
On the road, duemila chilometri di polvere e asfalto, nella Romania a poco più di vent’anni dalla caduta di Ceausescu. Dalle pianure del Banato alle vallate della Transilvania, dalle vette dei Maramures fin giù nelle piane della Valacchia e poi in fondo accanto al fiume d’Europa, al Danubio che si frantuma nel delta incontaminato del Finisterrae orientale d’Europa. In viaggio nella pancia del paese, fuori dalle rotte tradizionali del turismo e lontano dalle grandi città che segnano il tempo della politica [... continua su East Side Report].
Etichette:
Ceausescu,
Europa centro-orientale,
Romania,
viaggi
L'auto tedesca riscopre gli Stati Uniti
Detroit torna in questi giorni al centro degli interessi mondiali dell'industria automobilistica. Mentre l'Italia segue col fiato sospeso le vicende legate alla sfida di Marchionne, diviso tra le gioie della Chrysler e i dolori della Fiat, la stampa tedesca si occupa dello stato di salute della produzione tedesca. E anche in questo caso si tratta di evidenziare dati e numeri molto positivi [... continua su Lettera 43].
lunedì, gennaio 10, 2011
Berlino, la New York d'Europa
Multiculturale, creativa, alla moda. La città dove molti vorrebbero vivere, che tutti devono visitare e alla quale in mezzo milione hanno chiesto l'amicizia, ricambiata, su Facebook. Se provate a dire a un berlinese che si tratta della sua città, probabilmente alzerà le spalle, vi prenderà per pazzi e, nel migliore dei casi, vi manderà a quel paese con una di quelle espressioni sgarbate che fanno parte del franco e irrispettoso gergo locale. Eppure per gli stranieri è proprio così: Berlino è la città del momento [... continua su Lettera 43].
domenica, gennaio 09, 2011
La Champions League degli stadi europei
Non sarà il campionato di calcio più bello del mondo e per molti mesi all'anno ci si siede sugli spalti avvolti da calde coperte per sconfiggere il grande freddo, ma la Bundesliga un piccolo record può vantarlo rispetto ai tornei più blasonati di altri Paesi: i suoi stadi risultano in media i più frequentati di tutta Europa [... continua su Lettera 43].
sabato, gennaio 08, 2011
Viaggi di lavoro in nome del popolo tedesco
In tempi di globalizzazione, viaggiare è una condizione necessaria per tenersi al passo coi tempi, per conoscere e magari prendere spunto dalle esperienze altrui. Se, però, sono anche tempi di risparmi e riduzione della spesa pubblica, allora la notizia riportata dallo Spiegel di un aumento del numero dei viaggi all'estero compiuti dai parlamentari e dei relativi costi non farà felici i contribuenti tedeschi [... continua su Lettera 43].
Iscriviti a:
Post (Atom)