L'incidente nucleare di Fukushima richiama alla mente quello di Chernobyl, in Ucraina, di cui fra poco più di un mese cadrà il venticinquesimo anniversario. La memoria del disastro nell'ex Unione Sovietica è forte nel sentimento dei popoli est-europei, almeno quanto il sentimento antinucleare in Germania, dove negli anni Ottanta si formarono i movimenti popolari contro l'installazione dei missili, a ovest come a est. Una fase in cui non mancarono anche infiltrazioni politiche, nel clima della Guerra Fredda che avvolgeva il paese. ma fu proprio fra quei movimenti, nella Ddr, che si fecero le ossa quei dissidenti che dieci anni dopo buttarono giù il vecchio regime e il Muro di Berlino. Come sempre, la storia non può essere riletta in bianco e nero. Ma queste premesse spiegano perché proprio la Germania (preoccupazioni elettorali a parte) si sia messa alla testa di quei paesi che oggi, sulla scia di un incidente accaduto nel super-tecnologico Giappone, si sono presi un po' di respiro per valutare meglio l'opportunità di accelerare il passaggio dall'atomo alle energie rinnovabili. Il dibattito è aperto, anzi riaperto. Le decisioni saranno prese nei prossimi mesi.
East Side Report segue con articoli e reportage gli ultimi avvenimenti, letti dalla prospettiva dell'Europa centro-orientale. Ecco una selezione dei link da non perdere.
La memoria di Chernobyl.
E a Chernobyl si va in vacanza.
Chernobyl oggi.
I fantasmi di Pripyat.
Cinema. Berlinale, il sabato di Chernobyl.
Superpompieri e liquidatori.
Torna la paura di Chernobyl.
Gorbaciov e le lezioni atomiche di Chernobyl.
Germania, fuga dall'atomo?
Germania, pausa atomica.
La paura dei tedeschi.
Neckerwestheim si spegne per sempre.