I mercati e le economie dell'Est europeo avevano resistito con una certa disinvoltura alla crisi innescata dallo scoppio della bolla dei mutui americani subprime. Fino a quando, la scorsa estate, non si è abbattuta la scure delle stretta creditizia. Economie più giovani e fragili oltre che il crollo verticale delle quotazioni del petrolio hanno messo in ginocchio l'area - con diversi governi che hanno chiesto il sostegno di Ue, Banca Mondiale e Fmi (Ungheria e Ucraina su tutti, con 116,4 e 25,1 miliardi di euro rispettivamente) - e naturalmente anche le Borse [di Alberto Annicchiarico, continua su il Sole 24 Ore].