(fotowalkingclass)
In Germania il dibattito è più realistico, le informazioni più crude, i politici più preoccupati. Gli istituti di ricerca misurano il polso delle imprese, raccontandone i disagi concreti di chi deve gestire la baracca e di chi nella baracca ci mette il proprio lavoro. E sono racconti cupi. Una depressione simile non si riscontrava dal 1973, anni di terrorismo e crisi petrolifera(Berliner Morgenpost).
Secondo l'Istituto per l'economia di Colonia (IW) un imprenditore su tre si attende per il 2009 un calo della propria produzione in seguito a una diminuzione degli investimenti (report) e la riduzione dei posti di lavoro (Faz). Se queste sono le percezioni per il prossimo anno (anno denso di cattive notizie, ha messo le mani avanti la Merkel un paio di giorni fa) si attendono con ansia i dati sulla disoccupazione dall'Agenzia federale di Norimberga (BA). Dopo anni di costante diminuzione, tutti sono curiosi di sapere se sarà novembre il mese che segnerà l'inversione di tendenza. Nessuno mette in dubbio che questa inversione ci sarà, ci si chiede solo quando comincerà.
Nel frattempo, inizia ufficialmente il periodo natalizio. E nel prossimo fine settimana l'apertura dei mercatini di Natale, autentica tradizione tedesca, darà il via al mese più consumistico dell'anno. I grandi magazzini hanno già allestito le loro vetrine, messo in campo offerte speciali e i prezzi sembrano in alcuni casi tenere conto dell'umore del momento. Nel fine settimana scorso, strade affollate, negozi pure, casse un po' meno. Sarà utile capire anche dal versante del commercio come vanno le cose: inutile dire che anche qui ci si attendono solo lamenti.