(Delhi Chadni Chowk, foto Franco Oliva)
di Federico Rampini
L'India ancestrale delle faide religiose ha colpito selvaggiamente la sua figlia più splendida: Mumbai, la città-simbolo di una modernizzazione ammirata nel mondo. Un odio secolare si avvinghia alla più grande democrazia della storia e strangola la sua capitale economico-finanziaria. Il terrore aveva già insanguinato Mumbai due anni fa - 180 morti - ma fu una "strage povera", di pendolari, non colpì i pilastri del miracolo economico. Stavolta li hanno centrati tutti. A cominciare dai due hotel Taj Mahal e Oberoi perennemente affollati da delegazioni confindustriali e bancarie, tappe obbligate per il Gotha del capitalismo planetario e per i turisti occidentali [... continua su la Repubblica].