Si va verso un testa a testa in Serbia fra il presidente uscente Boris Tadic e lo sfidante nazionalista Tomislav Nikolic (in testa dopo il primo turno). In verità, il testa a testa sembra ormai il copione scontato di ogni elezione e dunque, per la Serbia, questa condizione potrebbe essere vista come l'acquisizione di una sorta di normalità democratica. Diverse appaiono invece le linee politiche dei due contendenti, anche se la campagna elettorale tende ad accentuare le divisioni e a marcare le differenze tra uomini e programmi. Semplificando, la vittoria di Tadic sarebbe vista dagli osservatori internazionali come una conferma della scelta europeista e come un ammorbidimento dell'opinione pubblica verso la questione del Kossovo. Al contrario, un successo di Nikolic rilancerebbe le spinte nazionaliste e cambierebbe le direttrici della politica estera serba. Conflittualità con l'Europa e soprattutto con gli Stati Uniti, sponda con Mosca e nuove difficoltà per l'indipendenza del Kossovo (che ancora ieri il premier kossovaro Hashim Thaci ha annunciato come imminente). Intanto Tadic deve vedersela con il rifiuto del premier Kostunica di appoggiarlo (la maggioranza di governo si regge sui due partiti di Kostunica e di Tadic), defezione che potrebbe danneggiare il presidente uscente proprio sul filo di lana. L'eventuale sconfitta di Tadic potrebbe avere dunque ripercussioni di più ampio respiro per tutto il quadro politico serbo, anche a livello governativo.
L'Unione Europea prova a giocare la carta della diplomazia. Annuncia la disponibilità a un
un accordo politico, di fatto una liberalizzazione dei visti d’ingresso dei cittadini serbi nei paesi dell’UE e manda il commissario Franco Frattini a illustrare la proposta. Lascia intendere di essere disposta a offrire molto di più, forse a riprendere i dossier sull’accordo di associazione e stabilizzazione ma solo se gli elettori premieranno la linea europeista del presidente Tadic.
Intanto nel dibattito televisivo conclusivo i due rivali se le sono dette di santa ragione e la questione europea è stata al centro del confronto. Ieri sera, infine, comizi di chiusura. Oggi silanzio, domani si vota. Nessuno sembra in grado di predire che Serbia uscirà dalle urne.