mercoledì, febbraio 28, 2007

Germania. Occupazione, avanti piano

Procede lentamente ma inesorabilmente il riassorbimento della disoccupazione in Germania. La cifra complessiva resta alta e i progressi si contano sulle poche decine di migliaia. Però ci sono, e proseguono ormai da qualche mese (con l'eccezione prevista dello scorso gennaio). La crescita economica del paese è assai più robusta ma tutti gli economisti ci hanno spiegato che non potremo attenderci un riassorbimento della disoccupazione che vada di pari passo alla crescita economica. Restiamo dunque ai dati: a febbraio il recupero è di 24mila unità, la cifra complessiva dei senza lavoro per l'intera Germania scende a 4.222.000. Percentualmente la quota è del 10,1 della forza lavoro, suddivisa nell'8,4% per l'Ovest e nel 16,9% per l'Est. Il divario tra le due Germanie resta dunque alto e costante, a diciassette anni dalla caduta del Muro. Per chi fosse interessato ai trend degli ultimi mesi, i dati sono qui, forniti dal quotidiano economico-finanziario Handelsblatt.

LIEVE MIGLIORAMENTO ANCHE PER BERLINO
Anche per Berlino i dati economici sono preceduti dal segno positivo, ma per quanto riguarda la disoccupazione si tratta davvero di poca roba. Le statistiche comprendono l'intera regione Berlino-Brandeburgo (amministrativamente distinte, il Brandeburgo ha per capoluogo Potsdam, ma economicamente unite) che è una delle più povere della Germania. Da gennaio a febbraio solo 169 lavoratori hanno trovato un impiego. La cifra complessiva dei senza lavoro scende (si fa per dire) così a 499.661, il 16,6%, percentuale che relega la regione Berlino-Brandeburgo tra le maglie nere dei Länder orientali. Per valutare il dato positivamente, bisogna dunque confrontarlo con quello del febbraio dello scorso anno: i disoccupati sono diminuiti di 2 punti percentuali, ovvero 70.893 unità. Migliori i dati economici complessivi, la situazione delle aziende viene definita stabile, la crescita soddisfacente e molte speranze vengono riposte nei lavori per il controverso nuovo aeroporto internazionale che verrà costruito a 50 chilometri dalla capitale. Certo è che, considerazioni dei politici a parte, Berlino non sembra approfittare della crescita in atto nel resto del paese. E nonostante i consistenti investimenti pubblici, resta ai margini della ripresa industriale tedesca e stenta ad attirare imprese nazionali ed estere sul proprio territorio.