sabato, ottobre 15, 2005
Follini s'è dimesso da segretario Udc
Qui si va spesso controcorrente rispetto ai Tocquevillians sulla questione Follini. Negli ultimi tempi, però, anche il Grillo parlante (detto con affetto) della Casa delle Libertà ha sbagliato molto. Io credo che molte delle cose che Follini diceva sullaCDL e sul modo in cui Silvio Berlusconi stava interpretando la sua leadership fossero giuste. Due le obiezioni. Primo: bisogna essere costruttivi, cioè contribuire a correggere quel che si può correggere a pochi mesi da una campagna elettorale, lo scontro frontale non può avvenire a un tiro di schioppo dal voto e Follini alla fine era diventato solo un demolitore. Secondo: bisogna avere un pulpito immacolato, perché Follini è certamente una persona onesta ma nel suo partito, soprattutto a livello periferico, abbondano le squallide figurine del clientelismo politico senza casa né fede. E l'UDC, così come è, non l'ho plasmata io. Comunque Follini ha sbagliato tempi e modi. E trovare in politica, a destra come a sinistra, uno che ne tira le conseguenze e abbandona poltrone (piccole o grandi) di visibilità e potere è cosa assai rara. Merita l'onore delle armi. L'arte delle dimissioni è la meno frequentata nei palazzi della politica italiana (e non solo): costa molto ma restituisce a chi la pratica tutta la dignità e la responsabilità di una posizione politica. Qualunque essa sia.