Neanche il tempo di scendere dalla scaletta dell'aereo e riprendere confidenza con Berlino, che nelle stanze della Willy Brandt Haus, la sede dell'SPD, si consuma l'ennesima crisi della politica tedesca. La bomba scoppia nel primo pomeriggio nelle mani di Franz Müntefering, leader del partito e indicato come vice cancelliere e ministro del Lavoro nel futuro (e ora incerto) governo di Grosse Koalition. In una votazione per designare il segretario generale dell'SPD la trentacinquenne Andrea Nahles, rappresentante dell'ala di sinistra del partito favorevole a un'alleanza con i post-comunisti della Linke, batte 23 a 14 il candidato della maggioranza Kajo Wasserhövel. Per Müntefering è una grave sconfitta personale e il politico che aveva preso il testimone da Gerhard Schröder ne trae subito le conseguenze, annunciando che non si presenterà come candidato alla leadership del partito nel prossimo congresso di Karlsruhe - Bundesparteitag - fra due settimane, quando verranno nominati assieme il leader del partito e la già designata segretaria generale. La crisi nell'SPD è ufficialmente aperta.
Müntefering ha anche lasciato aperta alle decisioni del partito la sua partecipazione come vice-cancelliere e come ministro del Lavoro nel gabinetto di Angela Merkel. La crisi dell'SPD dunque rischia di riflettersi sul governo che deve ancora nascere. Tanto più che un altro pezzo da novanta del futuro gabinetto naviga in acque turbolente: il leader della CSU Edmund Stoiber, designato per il super-ministero dell'Economia. Contestato nella sua Baviera da altri esponenti del partito, rischia di fare la stessa fine di Müntefering. I suoi gli addebitano il calo di concensi del partito nelle ultime elezioni, il logoramento del suo carisma e della sua capacità di guida. Secondo indiscrezioni di stampa, starebbe meditando di non esporsi al governo ma di rimanere alla guida della Baviera. La Grosse Koalition nasceva con la garanzia della presenza di ben tre leader di partito, a testimonianza della stabilità del governo: Müntefering lascerà tra 15 giorni, Stoiber rischia e anche Angela Merkel comincia a sentirsi non troppo bene.
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