giovedì, gennaio 25, 2007

Smile, please

Il tramonto della prospettiva teocon come proposta politica è sotto gli occhi di tutti. Paola Liberace ne descrive il declino in termini esemplari. E il nostro non è un giudizio ideologico. Abbiamo studiato, abbiamo curiosato, abbiamo dato voce, abbiamo atteso di valutare i fatti. E i fatti sono che i liberal-conservatori, a braccetto di ogni estremismo, rendono il mondo triste, aggressivo, rancoroso, fazioso.

Dopo aver analizzato a settembre la diffusione - per altro limitata al campo culturale - anche in Germania delle idee teocon, osservavo: "Bisognerà vedere se questa proposta, lungi dal prospettare una società chiusa che del conservatorismo privilegia solo gli aspetti difensivi in una sorta di riedizione dell’antico trittico Dio-Patria-Famiglia, saprà affinarsi e calarsi nelle dinamiche di società moderne, fornendo soluzioni a tempi complessi e non solo facili scorciatoie in un passato idealizzato". Oggi la mia risposta è che tale proposta resta ingabbiata nella sublimazione di un passato idealizzato. La modernità non è il male, e un conservatorismo illuminato sarebbe quello che prova a coniugare il progressismo con quel tanto di tradizione necessaria, per non perdere le radici, per non smarrire il senso di un percorso.

Da qualche tempo mi ha insospettito la fissazione teocon sulla questione dell'identità, in un periodo di forte integrazione, di migrazioni, di aperture e "allargamenti", di contaminazioni e di meticciato. La farsa natalizia del boicottaggio di Ikea - richiesto da alcuni politici italiani - ha dato la misura della strumentalizzazione dei temi religiosi. Il mondo va avanti e il problema è quello di gestire i problemi e le sfide puntando sulla gradualità dei processi, ma con ottimismo, senza dipingere il futuro a tinte fosche per giocare sulle paure della gente. La politica della paura non conduce da nessuna parte.

Update. Sullo stesso argomento il post di Wind Rose Hotel (che ringrazio per gli accenni personali) e del quale condivido tutto, in particolar modo l'idea della difficoltà di trasferire nella realtà europea lo schema nordamericano "Cubo e Cattedrale" descritto da Weigel.