"E' riuscita, la città, a spezzare il feudalesimo? Non vi è dubbio che essa abbia contribuito a divulgare concetti etici nuovi, e abbia agito sulla produzione industriale prima dello sbocciare di Augusta e di Norimberga, prima della erste Blüte (gli inizi del capitale industriale), prima cioè del Quattrocento. Allora, che cosa ha veramente contribuito a cambiare nella Germania del Medioevo? E' questo l'interrogativo che Ahasver von Brandt si sarebbe instancabilmente posto fino alla morte (1977) studiando l'Ansa. In questa associazione economica, il ruolo del capitale era rimasto puramente commerciale e sociale, patrizio insomma. Ma lo Stato borghese del tempo di Lutero, che mostrava in egual misura vizi e virtù intrinseci, tenacia e lassismo, avrebbe forse potuto essere così onnipresente in tutte le economie politiche dell'Umanesimo e del Rinascimento, se dalle città anseatiche non fosse sorto un certo tipo d'uomo, l'imprenditore borghese?".
Jean-Pierre Cuvillier, Storia della Germania medievale, 1984