martedì, gennaio 30, 2007
L'eroina di Danzica
Bell'articolo di Andrea Tarquini su Repubblica di oggi che intervista il regista tedesco Volker Schlöndorff che ha appena finito di girare in Polonia le scene di "Strajk, die Heldin von Danzig" (Sciopero, l'eroina di Danzica). E' la storia di Anna Walentinowicz, l'operaia che diede il via all'epopea di Solidarnosc. Cattolica, lavoratrice modello, si battè per i diritti degli operai, per migliori condizioni di lavoro, per una vita di fabbrica più umana. Il suo licenziamento fu la scintilla che provocò l'incendio. Un incendio lungo poco meno di un decennio, che dalle barricate di Danzica guidate da Lech Walesa giunse fino al Muro di Berlino. E' la storia recente dell'Europa, l'emozione che portò dal filo spinato alle bottiglie di sekt stappate nella notte berlinese del 1989. I grandi personaggi di quel decennio rimangono tuttavia sullo sfondo e la grande macchina della storia si muove sulle fragili gambe di Anna. Schlöndorff non si attende un grande successo in patria: «Mi aspetto che il film abbia più risonanza in Italia, in Francia o negli Usa che non in Germania – dice nell'intervista – i tedeschi ringraziano Gorbaciov ma non Solidarnosc. E' triste e ridicolo. Denuncia una cattiva coscienza, per il passato ma anche perché la Germania Est era contro Solidarnosc». E chiude con una citazione che sarebbe bene che anche molti europei tiepidi o euroscettici di oggi tenessero a mente: «Nell'ultima scena del film Anna Walentinowicz, anziana, passeggiando sulla spiaggia di Danzica appoggiata al bastone, dice: "C'è ancora molta ingiustizia nel mondo ma la Polonia è tornata in Europa».
Etichette:
cinema,
cultura,
Europa centro-orientale,
Germania