Aumentano i rapporti d’affari tra le imprese italiane ed albanesi, con un business che, Lombardia a parte, transita ancora in gran parte dalle regioni adriatiche, Puglia in testa. Secondo i dati dell’ufficio studi della Camera di commercio milanese, nei primi nove mesi del 2006 l’interscambio tra Italia e Albania ha superato un controvalore di 781 milioni di euro, in crescita dell’11% rispetto allo stesso periodo del 2005. L’import italiano ammonta a oltre 303 milioni di euro (+16% in un anno) e l’export di 477 milioni di euro (+8%).
La Puglia in queste relazioni commerciali batte di gran lunga tutte le altre regioni italiane, sia nelle importazioni con una quota del 41,3% sul totale italiano (+12,8%), sia nelle esportazioni (36,4% nazionale, +8,5%). Segue la Lombardia, che genera il 14% dell’import e il 12,5% dell’export. Terza l’Emilia Romagna (10,8% import e 11,7% export) e quarta le Marche (6,9% di import e 8,5% di export). Ma qualcosa cambia nei dati tendenziali. E’ infatti la Calabria la Regione italiana che nel 2006 ha registrato il maggiore aumento di commerci con l’Albania (+81%), mentre le aree leader crescono in modo diversificato: dal +44% messo a segno dell’Emilia Romagna al 10% della Puglia e al 9% delle Marche. Ferma in termini tendenziali la Lombardia (+0,6%).
Tra i prodotti più trattati tra le due sponde dell’Adriatico ci sono le calzature, che rappresentano il 36,1% dell’import italiano (in realtà si tratta di modelli prodotti in esclusiva per aziende che hanno scelto di delocalizzare in Albania) e i vestiti e accessori di abbigliamento, che generano il 13,6% dell’export made in Italy verso il paese balcanico.
(fonte: Informest su elaborazione notizia Ansa)