venerdì, dicembre 03, 2004

Ucraina - Il dilemma del nuovo voto

Ormai è chiaro. Il braccio di ferro in corso tra le due parti riguarda il nuovo voto. Putin ha deciso di scaricare Yanukovich e ha imposto al presidente ucraino Kuchma, chiamato oggi a rapporto nella capitale russa, di chiedere nuove elezioni. Yushenko fiuta la trappola e chiede a gran voce di ripetere solo il voto in cui sono stati accertati i brogli, cioè il ballottaggio. Spalleggiato in questo dal presidente polacco Kwasniewski. Un'occhiata alla legge elettorale ucraina permette di capire la natura del confronto: essa vieta, in caso di ripetizione dell'intero processo elettorale, che si ripresentino gli stessi candidati. Cosa che invece avverrebbe in caso di ripetizione del solo ballottaggio. L'obiettivo dei russi (e dei filo-russi) è quello di evitare la candidatura del popolarissimo Yushenko, di prolungare la reggenza di Kuchma il più a lungo possibile, di presentare un nuovo candidato e di affrontare fra qualche mese una nuova campagna elettorale sperando che la mobilitazione popolare contro il regime si sia sgonfiata. Oggi però è sceso in campo il presidente americano George W. Bush: "Nessuno s'intrometta nelle vicende interne del popolo ucraino". Forse adesso Putin capirà di non avere di fronte solo i timidi europei.

Comunque, ieri Bush ha parlato anche di questo.