ACCORDO IN ALTO MARE
Il parlamento ucraino non è riuscito a trovare l'accordo per le modifiche alla legge elettorale, necessarie ad assicurare un corretto svolgimento della ripetizione del turno di ballottaggio il 26 dicembre prossimo. Si mantiene alta la tensione fra i sostenitori dell'opposizione che continuano a presidiare le strade e le piazze del centro della capitale [Kyiv Post].
POWELL REPLICA A PUTIN
Sul piano diplomatico ferma reazione del segretario di Stato Usa Colin Powell alle accuse del presidente russo Vladimir Putin, che aveva accusato gli Stati Uniti e l'Europa di intromissione negli affari interni dell'Ucraina: "L'unica cosa a cui siamo interessati è il diritto alla democrazia del popolo ucraino" [Radio Free Europe].
YANUKOVICH PERDE PEZZI
In vista del ballottaggio, prosegue la campagna elettorale di piazza del leader dell'opposizione Victor Yushenko mentre il suo avversario, il premier filo-russo Victor Yanukovich, perde i pezzi. Di oggi l'ultima, rilevante, defezione [Kyiv Post].
CORTE SUPREMA
Sulla natura e sulle conseguenze della decisione della Corte Suprema di annullare per brogli il risultato del ballottaggio del 21 novembre, ampia analisi di Ivan Lozowy sulla rivista centroeuropea Transition Online [Tol].
TIMOTHY GARTON ASH
Repubblica ha ospitato sabato scorso un lungo editoriale dello storico britannico Timothy Garton Ash, uno dei maggiori esperti di Europa centro-orientale, molto critico sulla generale freddezza dei media euro-occidentali verso la rivoluzione arancione in Ucraina. L'articolo era stato pubblicato qualche giorno prima sul quotidiano radical inglese The Guardian. Walking Class ve lo offre in lingua originale [The Guardian 1]. Il 25 novembre, agli albori della rivolta popolare, ne aveva scritto un altro, spingendo le leadership dell'Unione Europea a sostenere i manifestanti [The Guardian 2].