Il referendum è fallito, Tempelhof può chiudere. Qui funziona così: i sì al salvataggio avrebbero dovuto raggiungere il 25 per cento degli aventi diritto al voto (609.509 voti su poco meno di due milioni e mezzo di elettori). Alla fine dello scrutinio la percentuale si è fermata al 21,7 per cento, tre virgola tre punti sotto il "quorum". In cifre assolute, 530.231 "sì", un deficit di 80mila voti circa.
Il referendum aveva valore consultivo, dunque coloro che hanno perso promettono ancora battaglia, forti del 60 per cento di "sì" tra coloro che si sono recati a votare. Tuttavia il risultato generale è chiaro (referendum fallito) e si somma alla decisione già presa dal Senato cittadino di chiudere lo storico aeroporto. Difficilmente Wowereit sarebbe tornato indietro, anche in caso di vittoria dei sì. Sarà impossibile che lo faccia adesso. Con molta probabilità, ad ottobre si chiude. Saranno invece da valutare le conseguenze del fallimento referendario per la Cdu, che negli ultimi tempi si era schierata a favore del mantenimento e soprattutto per Angela Merkel che si era spesa direttamente per il sì. E sarà interessante osservare il voto dei quartieri, e quello tra Est e Ovest. L'aeroporto di Tempelhof era atato quello del ponte aereo. Una vicenda che Est e Ovest aveva vissuto sotto opposte propagande e punti di vista. Oggi era visibile la differenza tra le due metà della città: seggi affollati nei quartieri occidentali, praticamente il deserto nei seggi orientali. Berlino resta una città spaccata a metà, diciotto anni dopo la caduta del Muro. Ne parleremo nei prossimi post.