Milleduecentoquarantaquattro grandi elettori sono riuniti da qualche ora nell'aula del Bundestag che ospita la Bundesversammlung, lo speciale collegio elettorale che eleggerà il nuovo presidente della Repubblica tedesca. In corsa, come già scritto, il presidente del Land della Bassa Sassonia Christian Wulff, espresso dai partiti di governo (Cdu, Csu e Fdp), Joachim Gauck, il teologo esponente del dissenso negli anni della Ddr, scelto da due partiti di opposizione (Spd e Grünen) e Luc Jochimsen, giornalista e deputata della Linke. Quest'ultima è una candidatura di bandiera, la gara è ristretta ai primi due candidati.
Nelle prime due votazioni è necessaria la maggioranza assoluta di 623 voti, nell'eventuale terza votazione è sufficiente la maggioranza relativa. La Bundesversammlung comprende i parlamentari del Bundestag e i delegati nominati dai sedici Länder, una rappresentanza composta da deputati regionali, politici ma anche intellettuali, professori universitari, personalità di prestigio varie. È soprattutto quest'ultima componente, che raccoglie persone sganciate dalle direttive dei partiti, che può riservare qualche sorpresa.
A un conteggio di massima dei voti, infatti, Christian Wulff parte con una maggioranza solida, superiore ai venti voti, che dovrebbe consentirgli l'elezione sin dalla prima votazione. Un vantaggio ancor più consistente di quello cui poté avvalersi Horst Köhler poco più di un anno fa, quando venne eletto alla prima votazione per il suo secondo mandato, poi conclusosi anticipatamente con le improvvise dimissioni. Tuttavia la situazione di difficoltà in cui versa il governo, con molti scontenti nelle file dei partiti di maggioranza, e il carisma dello sfidante Gauck, che incontra molte simpatie fra i rappresentanti della Cdu e dell'Fdp, soprattutto nelle federazioni dell'est, dove è vivo il ricordo del suo impegno come oppositore del regime, rendono questa elezione particolarmente avvincente.
Una stima dei voti fatta dal settimanale Der Spiegel attribuisce in partenza 644 voti a Wulff (ricordo che la maggioranza assoluta richiesta è di 623), 462 a Gauck, 124 alla Jochimsen, 14 in libera uscita. Sulla carta, dunque, la partita sembra chiusa. Se lo sarà anche nella realtà lo sapremo fra poco.