Di Italia, su questo blog, non parliamo ormai quasi più. Ma scopriamo (su Facebook) e volentieri pubblichiamo. Parafrasando, come dicevano un tempo i giornali (ricordate?, quella roba di carta inchiostrata su cui nel secolo scorso si tramandava l'informazione).
di Vittorio Macioce (dal Giornale)
Il male non è dietro lo schermo. Non è l’ombra di questa città biblica che cade su Hollywood. Non c’è scandalo. Gomorra può valere un Oscar. Questa è una sporca fetta d’Italia e il mondo la guarderà, chiedendosi se è tutto vero: la cancrena, gli adolescenti con il mitra che sparano sull’acqua, le mani sporche sulla moda, i veleni industriali seppelliti nelle cave, la monnezza che vomita soldi. E noi diremo di sì.
Signore e signori buonasera, tutto questo è vero. Sono veri quei volti senza speranza, con gli occhi bambini, che sprofondano nei formicai di Scampia. Sono veri gli zombi-cavia dell’ultima dose di coca nelle vene. È vero che a Napoli regna la camorra. È vero che qui Sandokan non è l’eroe di Salgari, ma un boss dei Casalesi. È vera la violenza, l’arroganza, le faide, le legge del clan che calpesta la legge degli uomini. È vero che gli uomini di Gomorra sono i padroni di una multinazionale che ricicla tutto, anche il sangue. È vero che l’Italia non è ancora unita e 500 militari non bastano per sognare un nuovo Risorgimento. È vera la guerra tra bande e la guerra civile.
Non facciamo finta, quelle facce non ci sono aliene. Quelli lì, quelli di Gomorra, sono italiani. E non hanno neppure bisogno del permesso di soggiorno, perché in questa terra gli scarrafoni ci nascono. E prolificano, senza pietà. Non c’è trucco: vivere in Campania è davvero uno schifo.
E allora andiamo a Hollywood, con il film di Garrone e le parole di Saviano, e urliamolo al mondo. Il male non è dietro lo schermo, è qui, in questo pezzo d’Italia che è peggio di un tumore. Sta lì, sul nostro suolo e nelle teste, e cresce. È il male, il male assoluto. Irriducibile. E chi dice che questa non è la vera Italia, o che così si fa male alla nostra immagine, sta bestemmiando. Il cancro che cresce su un corpo è, purtroppo, parte del corpo. Non è un altro. Sei tu. E non ci sono alternative: il cancro o si estirpa o ti uccide.
Gomorra è una guerra ancora tutta da fare. Non è un non luogo. Non è una città metafisica. Ma una realtà da spazzare via come la monnezza. Vai giù e pulisci. Sandokan è chiuso in una cella, dovrà sentire il gelo di chi è senza speranza e tremare. E con lui, uno ad uno, tutti gli uomini della camorra. Senza tregua. Fate che da Hollywood torni un grido: delenda Gomorra. Che venga distrutta e poi si butti il sale.