«Ero rimasto solo e non sapevo che fare. Vedevo l'edificio dell'aeroporto campeggiare buio e deserto nella notte, ma non avevo la minima idea di cosa ci fosse oltre. Dopo un certo tempo, vidi venirmi incontro un vecchio dall'ampia tunica bianca al ginocchio, con una rada barbetta grigia e un turbante arancione. Mi disse qualcosa di incomprensibile. Probabilmente cercava di sapere perché me ne restassi piantato in mezzo all'aeroporto vuoto. Non sapendo cosa rispondergli, mi guardai intorno con aria perplessa. Ero partito per quel viaggio completamente impreparato: senza un taccuino, senza un nome, senza un indirizzo. E senza conoscere l'inglese. In realtà ero partito solo per ottenere una cosa altrimenti impossibile: varcare la frontiera».
Ryszard Kapuscinski, In viaggio con Erodoto, 2004