domenica, luglio 02, 2006

Ma i tassisti, ma i tassisti, ma i tassisti no

Per le liberalizzazioni prodiane vi rimandiamo al post di Krillix che rimanda ai post di Daw e Semplicemente liberale. Loro stanno in Italia e hanno il polso della situazione assai meglio del sottoscritto. C'è da dire che, conflitto per conflitto, anche noi potevamo privilegiare quei conflitti che, oltre a fare il bene del proprietario, facessero anche il bene del paese. Credo che, se quando governiamo noi diamo un colpo giusto al (loro) sindacato e loro, quando governano, lo danno giusto alle (nostre) corporazioni, forse sto benedetto paese riusciamo un po' a liberalizzarlo. In maniera anomala, certo: ma cosa c'è di più anomalo della politica italiana dell'ultimo quindicennio? E, per onestà, bisogna ammettere che Angelo Panebianco non ha tutti i torti: ecco perché, su questo specifico punto, non sono d'accordo con Daniele: credo sia troppo indulgente con la nostra coalizione. Sulla class action, invece, sono propenso a vedere il diavolo nei dettagli, come dice Daniele. Ma anche qui, siamo in Italia e i consumatori vivono una realtà diversa rispetto a quella americana e anche di altri stati europei. Faccio un esempio: provate ad acquistare un'automobile in Italia (lo avrete già fatto) e in Germania: nel mezzo della contrattazione con il concessionario tedesco, vi chiederete se siete su una candid camera e il venditore stia lavorando per vincere il premio bontà. Il consumatore ha molti più diritti e molta più scelta, semplicemente perché è più forte. Poi, come è ovvio, il problema sono le degenerazioni: ma non è che le aziende siano sante per costituzione. Specie se hanno vissuto in aree protette come, sempre per rimanere in campo automobilistico, è stato il caso della Fiat.

In merito alle liberalizzazioni, pur con tutti i distinguo che facciamo nostri, oggi abbiamo anche il conforto di Antonio Martino, in un'intervista sul Corriere. Credo che su questi temi sia meglio affidarsi a Martino che a Quagliariello.

E, comunque, i tassisti no. I tassisti non meritano alcuna solidarietà. I tassisti sono una corporazione inespugnabile. Rutelli, allora sindaco di Roma, provò a smontarne il potere. E il centrodestra, An in testa, difese senza ritegno la categoria. Fu una brutta pagina per chi si definiva liberale. Adesso i tassisti organizzano una protesta per martedì 12 luglio. Immagino che riuscirà alla perfezione. Immagino che a Roma non ci sara un taxi neppure a pagarlo oro. La tristezza è che a Roma è sempre così. A Roma, ogni giorno, sembra che ci sia lo sciopero dei tassisti. E, ogni giorno, Roma si allontana dall'Europa un po' di più. Updated. Intanto hanno cominciato a far casciara da oggi: non è un comportamento migliore di quello dei ferrotranvieri quando incrociano le braccia senza preavviso. Bisogna essere equilibrati, anche nelle proteste. Più licenze per tutti e più taxi per i cittadini. E ricordate di guardare se, quando si supera il raccordo anulare, il tassista passa dalla tariffa 2 alla tariffa 1.

Ultima nota per Marco Follini. Leggo da internet che si dichiara favorevole alle liberalizzazioni di Prodi. Ma lui, gli ultimi cinque anni, li ha passati a governare con il centrodestra. Dove era? Cosa ha fatto? Quali liberalizzazioni ha proposto? Eh, caro Follini, lei oltre a essere una formica è anche un po' stronza. Spero che quelli siano più stronzi di lei. E la tengano a bagnomaria. Dove, in genere, anche le formiche più stronze affogano.