Entusiastica la reazione dell'American Enterprise Institut, favorevole al progetto della guerra preventiva e dell'esportazione della democrazia, e della guerra in Iraq per spodestare Saddam, aprire il paese alla democrazia e avviare in Medio oriente un processo virtuoso e contagioso di libertà. Qui l'articolo di Michael Rubin [Link].
Più cauta l'analisi della Heritage Foundation che, come tutti gli ambienti "old-conservative", suggerisce un atteggiamento realista della politica estera americana. Qui le osservazioni di James Phillips, scritte però due giorni prima del voto in Iraq [Link].