martedì, febbraio 08, 2005

Europa, nazismo e comunismo: l'ambiguo Frattini

Lo sapevo che non ci si doveva fidare. Vanno a Bruxelles e diventano eurocrati, cioè burocrati del politicamente corretto. La storia è questa. Dopo lo scandalo del principino Harry vestito da nazi ad un party di carnevale, un gruppo di parlamentari tedeschi ha proposto alla Commissione europea di mettere al bando, in tutti gli Stati dell'Unione, i simboli della svastica e del fascio. Via le icone di nazismo e fascismo, in tutte le loro declinazioni continentali, compresi i simboli falangisti eccetera eccetera . A Frattini, voglioso di far bella figura cavalcando il buonismo a poco prezzo, era sembrata una buona idea. L'aveva caldeggiata, poi sponsorizzata, quindi fatta propria [Link].

All'Economist, invece, non era piaciuta. Dopo aver sfottuto le reminiscenze fasciste nei palazzi del potere romano (a proposito, anche nel giorno della memoria una commemorazione si è svolta in una sala piena di simboli fascisti) il settimanale inglese avanzava un dubbio: così facendo i tedeschi vorrebbero dirottare la responsabilità del nazismo su tutta l'Europa. Non una tragedia tedesca, ma un tragedia europea. Troppo facile [Link].

E però alcuni parlamentari dei nuovi paesi dell'Est, appena entrati nell'Unione (Europea) e da poco usciti dall'Unione (Sovietica), hanno chiesto a Frattini di fare di più. Di accomunare nel bando i simboli del totalitarismo nazi-fascista e i simboli del totalitarismo comunista. Questi paesi hanno assaggiato, nella seconda metà del secolo, il tallone dell'Armata Rossa. Dunque, via anche falce e martello, che a loro ricorda lager, repressione, fame e terrore [Link].

Apriti cielo. L'idea non era tanto buona. O, almeno in un primo momento, a Frattini non è piaciuta. Tocca rifarsi una verginità bruxellese e rinnegare quel che il suo Presidente del Consiglio ripete ogni giorno da ogni palco: "Il comunismo è paragonabile al nazismo e al fascismo e porta alla miseria" [discorso, reazioni]. Il portavoce del commissario Ue aveva dichiarato a caldo, che Frattini "vuol fare una distinzione tra simboli del nazismo e simboli del comunismo [Link]". Poi lo stesso Frattini, di fronte al montare della polemica, aveva riequilibrato i toni, senza mai abbandonare il comodo angolo dell'ambiguità [Link].

Se ne parlerà, dunque, al prossimo vertice dei ministri europei della giustizia in programma il 24 febbraio. Ma intanto la polemica non si placa [Link].