Falò delle banalità in casa Fiat (Italia) dove il giovane Lapo, non pago di aver spacciato per innovativo il nuovo logo della casa (Italia love Fiat, con un love trasformato in cuore: ma se doveva copiare, proprio il logo di New York doveva riprendere, che è il più conosciuto del mondo?), adesso s'è messo in testa di far diventare simpatica anche la Juve. Ci vorrebbe uno smile, ha detto, sulle tute della squadra perché questa Juve non sorride mai. E la dirigenza dovrebbe acquistare giocatori teneri e carini. C'è chi lo prende ancora sul serio, questo qua. Chi lo manda solennemente affanculo, come Giraudo. E chi lo prende per il culo, come Andrea Marcenaro sul Foglio:
Ci mancava giusto la frattura tra la Juve e la Famiglia, e che crollasse l’ultima certezza. Ma adesso, con chi stare? Dalla parte di Lapo Elkann? Del fratello di Yaki? Dalla parte, cioè, dell’unica grande famiglia europea i cui rampolli hanno dei nomi che assomigliano tutti a quello del cane Bobi? O stare con Giraudo, che poi vuol dire la bagna cauda e tutti i Pautasso del torinese? Schierarsi con chi dice: “Ci vuole uno smile sulla giacca della Juventus, il clima è teso: servono giocatori simpatici e teneri”? O con chi controbatte: “Affanculo lo smile, ci vorrebbe Ghidella, che almeno lavorava”? Stare con Yaki, il quale si batte per l’eleganza dello sport? O con Giraudo-Pautasso, che si batte contro quel rompicoglioni di Yaki? O con Luca Cordero che tanto per cambiare, nel frattempo, fischietta guardando altrove? Detta come va detta, noi si propendeva di più per il genere Pautasso. Ma essendo la faccenda delicata, abbiamo chiesto consiglio. E abbiamo fatto male. Perché a uno che chiama Detroit, e si fa passare la General Motors, non devono permettersi di rispondere: “Signore, lasci perdere, è una storia di figli del put”.