domenica, gennaio 23, 2005

Ritorno al passato

Sarà pure un po' provinciale, ma il ritorno in Italia dagli States appare come un bel passo di gambero. A poche ore dalla festa per l'inaugurazione del secondo mandato di George W. Bush e dalle forti parole del presidente sulla lotta per la democrazia nel mondo, mi capita sotto gli occhi il nuovo Corrierone di Paolo Mieli.
Un fondo zeppo di luoghi comuni di Sergio Romano che commenta senza originalità e senza acume il discorso presidenziale. Il titolo è inutilmente beffardo, "Il vangelo del presidente".
Almeno quattro gli errori dell'ex ambasciatore.
1) Non mi è parso in questi giorni americani che gli elettori di Bush, passata la solidarietà elettorale, vedano con preoccupazione alcuni aspetti della sua politica: a giudicare dalle telefonate dei suoi supporters in diretta sul canale C-SPAN, il presidente vive una sorta di seconda luna di miele, almeno con i suoi elettori. Non c'è dunque alcun "brusco cambiamento d'opinione".
2) Bush, pur riconoscendo che le cose in Iraq sono andate peggio del previsto, non è affatto pentito di aver messo fuori uso Saddam.
3) Il disimpegno da Baghdad, che fonti del Dipartimento di Stato ci hanno confermato, avverrà di concerto con il nuovo governo iracheno e non certo per le pressioni europee.
4) Se i commentatori europei credono che il viaggio di Bush in Europa a febbraio preluda a un riconoscimento delle posizioni euro-continentali, si sbagliano di grosso. Il presidente proporrà un'offensiva diplomatica per provare a raddrizzare alcuni rapporti bilaterali, specie quelli con Germania (visita a Mainz) e Russia (incontro con Putin a Bratislava). Darà pure una mano alla nuova Europa di Barroso (visita a Bruxelles) ma niente lascia ipotizzare che dietro a uno stile più dialogico ci sia un ripensamento della politica estera americana. Bush apre alla Vecchia Europa da una posizione di forza, quella di un paese che ha deciso di affrontare e combattere le tragiche sfide del XXI secolo.

A Paolo Mieli sono affidate le speranze di restituire smalto e ruolo a un Corriere della Sera assai appannato. Ma se il buongiorno si vede dal mattino...