La pubblicità della compagnia Six con la ministra Schmidt
Abituati al livello degli scandali politici italiani, quelli che scoppiano in Germania fanno una certa tenerezza. In questi giorni, nel mezzo di una vera e propria tempesta politica è finita il ministro della Salute Ulla Schmidt, colpevole di essere volata in vacanza ad Alicante, seguita dall'auto blu di servizio, con tanto di autista e figlio di lui al seguito. Il caso è venuto fuori perché l'auto blu è stata rubata, altrimenti nessuno ne avrebbe saputo nulla. Ci si chiede per quale motivo si siano spesi i soldi del contribuente per permettere alla ministra di utilizzare un'auto di servizio in vacanza, quando la stessa avrebbe potuto affittarne una o, in caso di appuntamenti ufficiali, utilizzare quella messa a disposizione dall'ambasciata. Come si sia difesa la Schmidt lo troverete nell'articolo che segue queste brevi righe di introduzione.
Nel frattempo, essendo di fatto in piena campagna elettorale per il rinnovo di parlamento, governo e cancelliere (si vota il 27 settembre prossimo), il dibattito è violento. La Schmidt è un personaggio di primissimo piano dell'Spd, e il candidato Steinmeier, che già deve recuperare un considerevole svantaggio, è su tutte le furie. Domani presenterà il gruppo di esperti che lo affiancheranno in campagna elettorale. Era previsto che di questo gruppo facesse parte anche la competente Ulla Schmidt, ma il suo nome è stato depennato. In ordine sparso (siamo in estate anche qui) le opposizioni chiedono ora le dimissioni del ministro, l'Spd prova a fare quadrato, la ministra si difende come un leone ma anche con molta sfrontatezza, alimentando il crescente disincanto degli elettori tedeschi verso quella che - a torto o a ragione (secondo me a torto) - viene sempre più percepita come una casta. Surreale l'altroieri la conferenza stampa settimanale del governo. Al tavolo tutti i portavoce dei ministri, dall'altra parte i giornalisti che chiedevano, ad ognuno di loro, dove fossero in vacanza i loro "capi" e con quale mezzo si siano recati sui luoghi di villeggiatura. Un po' ruffianamente, la portavoce del politico più amato dai tedeschi, il titolare dell'Economia barone Zu Guttenberg, ha risposto che il suo ministro, finora, non ha avuto neppure il tempo di pensare alle vacanze. La stampa conservatrice tiene alto il livello delle critiche, quella più in sintonia con le idee socialdemocratiche abbozza qualche tentativo di difesa. La Süddeutsche Zeitung ci prova, mettendo in relazione lo scandalo della Schmidt con quello di Berlusconi: gli italiani sorvolano con leggerezza sulla gravità delle accuse al loro presidente del Consiglio, scrive il quotidiano di Monaco, i tedeschi aggrediscono con eccessiva serietà le mancanze dei loro politici; entrambi questi atteggiamenti mettono in pericolo la democrazia.
Tuttavia, fra i cittadini comuni non si parla d'altro, le scelte della ministra sono messe sotto accusa, si scherza con malizia sui motivi che l'hanno spinta a portarsi anche l'autista, fa arrabbiare il fatto di aver scoperto il fatto solo perché l'auto è stata rubata (e qualche ora fa ritrovata intatta). Nel frattempo la Spagna si vergogna un po' per la brutta figura (in periodo turistico, poi) mentre la trovata più divertente l'ha avuta la compagnia Six rent-a-car: con l'auto di servizio in vacanza? C'è Six anche ad Alicante (foto sopra). L'immagine è quella di Ulla Schmidt. Le cui dimissioni, secondo molti osservatori politici, sono questione di ore. Qui di seguito, per chi fosse interessato, il dettaglio di quello che è accaduto.
"Ulla Schmidt è stata in questi ultimi anni un ministro della Sanità serio e inflessibile. Ha affrontato di petto una difficile riforma del settore, s’è messa contro i medici cui ha ridotto stipendi e privilegi, è divenuta bersaglio dei pazienti che hanno visto ridursi le generose prestazioni del sistema sanitario tedesco. Una battaglia condotta con il piglio della moralizzatrice. Non deve esserle parso vero, arrivata l’estate, di poter prendere armi e bagagli e andare a ritemprarsi al sole della Spagna, lontano dai veleni politici e dal freddo clima di Berlino. Un piano andato a gambe all’aria qualche giorno fa, quando ad Alicante un rapinatore è penetrato nell’appartamento di quello che sembrava un semplice turista, ha rubato le chiavi di un’auto e s’è dileguato a bordo di una lussuosa Mercedes nera da 93mila euro.
Quel turista era l’autista di servizio di Ulla Schmidt e quella Mercedes apparteneva al parco macchine del ministero. Cosa ci facessero l’auto di servizio, l’autista e – si è scoperto poi – anche il figlio di quest’ultimo in vacanza ad Alicante è quanto ora vorrebbero sapere in tanti: elettori, contribuenti, politici di tutti i partiti e anche i medici ancora infuriati per i toni da crociata assunti dalla ministra nei mesi della riforma.
La vicenda è diventata subito un caso politico. E non poteva essere altrimenti: fra due mesi si vota per il rinnovo di parlamento, governo e cancelliere e un infortunio come questo rischia di dare il colpo di grazia al partito di appartenenza della Schmidt, quello socialdemocratico, già in difficoltà nei sondaggi. In Germania con i soldi dei contribuenti non si scherza, o non si dovrebbe. La ministra ha provato in un primo momento a difendersi, sostenendo di avere in calendario nei giorni di vacanza anche un paio di appuntamenti ufficiali e di aver per questo motivo chiesto, come da regolamento, l’utilizzo dell’auto di servizio. Ma la giustificazione ha convinto poco. Reiner Holznagel, presidente dell’Associazione dei contribuenti, non si capacita del fatto “che un’auto debba percorrere 5mila chilometri per assicurare il confort di un ministro”. Tanto più, ha aggiunto il deputato liberale Otto Fricke, che “in casi come questo ai ministri è concesso l’utilizzo di un’auto dell’ambasciata”, senza bisogno di mobilitare mezzi e uomini da Berlino. Ma l’attacco più duro non poteva che venire dalla categoria dei medici, cui non pare vero di poter restituire all’odiata Schmidt almeno una parte delle accuse ricevute: “Un ministro mai stanco di puntare il dito su presunti medici corrotti, non può permettersi nemmeno l’ombra di un sospetto di abuso dei soldi dei contribuenti”, ha tuonato il vicepresidente dell’associazione Martin Grauduszus, auspicando “completa chiarezza sulla vicenda dell’auto blu per eliminare il sospetto che il ministro abbia usato l’auto di servizio a fini privati”. Critiche e richieste di chiarimento sono venute anche dai verdi e dai cristiano-democratici, partner di governo ma rivali nella competizione elettorale: la Cdu parla di “scandaloso spreco di soldi pubblici”.
Sfondata la prima linea difensiva, Ulla Schmidt è dovuta di nuovo intervenire, anche perché giornali e tv mantengono la notizia nelle loro aperture. Ma fedele al suo cliché di donna di forte temperamento, invece di chiedere scusa, la ministra ha rilanciato: “L’auto di servizio è a mia disposizione anche per motivi di sicurezza e, come tutti coloro che usufruiscono di un’auto di servizio, anche io posso utilizzarla per viaggi privati”. Ora il rischio è che la vicenda si trascini anche in parlamento alla riapertura dei lavori. E a un mese dal voto politico.