Berlino, Olympiastadion, fotowalkingclass
Il sogno continua e anche se i berlinesi restano scettici e si scoprono scaramantici, non chiedono altro che di non essere svegliati. Non ancora. Non adesso. Con il Cottbus è derby dell'est. E' sempre stato difficile, impossibile. Berlino non lo aveva mai vinto. Lo ha vinto oggi, fuori casa, per tre a uno, con uno straordinario Voronin. Berlino è in testa alla classifica, questa sera ancora di più. Quattro punti sulle seconde, le ex regine del girone d'andata, l'Hoffenheim bello e smarrito, e il Bayern, sempre più in altalena, una domenica stravince, l'altra straperde. Sprofonda l'Amburgo. E resta aggrappata al gruppone davanti il Wolfsburg, forse la squadra più quadrata, quella che potrebbe sferrare la zampata finale, al momento giusto. Ma per Berlino il momento giusto è adesso. Adesso che quella vetta non è più arrivata per caso, ma perseguita, voluta, mantenuta. Si gioca con la scaramanzia e si festeggia il fatto che anche dopo il prossimo sabato, comunque vada, l'Hertha sarà Tabellenführer. Ci sarà un'altra settimana da conservare nell'album dei ricordi. Poi si vedrà. In fondo si spera che l'inutile battuta del patron del Bayern di qualche giorno fa possa continuare ad essere vera fino alla fine. Ha detto che l'Hertha non gli fa paura perché finora ha battuto solo squadre che le stavano dietro in classifica. Sfido io, siamo primi e tutti gli altri ci sono necessariamente dietro. Finché dura. I numeri sono qui.