venerdì, ottobre 24, 2008

I sessant'anni della Buchmesse

Mancavo dalla Fiera di Francoforte da dodici anni. Troppi. E' che le Fiere sembrano quasi tutte uguali e alla fine prevale sempre l'idea che, in fondo, a non andarci non si perde nulla. Invece le fiere dei libri sono un'altra cosa e quella di Francoforte ha la caratteristica di essere straordinaria dal punto di vista degli appuntamenti collaterali. Non solo i libri e le case editrici ma soprattutto i giornali e le riviste, che organizzano a ritmo continuo interviste con gli autori del momento sui temi dei loro lavori o su argomenti di interesse generale. Qualche volta si eccede, nel senso che gli autori passano da una conferenza all'altra nell'arco di uno o due giorni, con il curioso risultato di potersi ritrovare Günter Grass o Uwe Tellkamp alle undici al "sofa blu" della Zdf, alle dodici dietro il tavolo rotondo di Arte, alle quattordici sullo sgabello della Zeit, alle quindici dietro il tavolo della Faz giù giù fino a sera dietro un bicchiere di prosecco dallo Spiegel. O magari di perderseli, girovagando per gli appuntamenti e magari mancandoli tutti. L'anno prossimo mi organizzo così e passo un'intera giornata a seguire le presentazioni di uno stesso autore, per vedere come se la cava, se è ripetitivo, se si annoia, se magari all'ultima intervista si rifiuta di firmare i libri ai lettori. Quest'anno però è stato un piacevole ritorno a Francoforte. Il prossimo appuntamento librario è in inverno, con la Fiera del libro di Lipsia, specializzata nella letteratura dei paesi est-europei. Per quanto riguarda questa edizione della Buchmesse, invece, a parte il primo post a seguire (che è poi un articolo), seguiranno di tanto in tanto post sui libri che sono stati presentati, curiosità letterarie e saggistiche dalla Germania e magari qualche recensione che troverete solo qui su Walking Class, se e quando le case editrici invieranno i libri promessi.