Zoro Tze Tung, l'inviato ombra nella Cina delle Olimpiadi, alle prese con colazioni di soja, giornate lattiginose, atleti stressati e il ricordo sbiadito del comunismo che fu, che non c'è più, nella Cina del fu Mao Tze Tung. Tra una medaglia e l'altra, il modo migliore (e tutto internettiano) di leggere in diretta una scanzonata cronaca di costume e (forse) sport. Molto meglio del superficiale Beppe Severgnini e del cupo Gianni Mura.