Non partecipiamo all'operazione di incoronazione di Gianni Letta a prossimo leader del Super-Polo di destra-centro-sinistra. Riteniamo che, conclusasi la vicenda di Giuliana Sgrena e non essendoci al momento cittadini italiani nelle mani dei rapitori iracheni, la strategia del governo italiano debba uniformarsi a una ferma opposizione ad ogni tipo di trattativa. Questo è quel che l'ex presidente Cossiga ha affermato qualche giorno fa al Corriere della Sera.
Questo è quel che si può comprare in Iraq con il riscatto di 1 milione di dollari:
* 83,330 Kalashnikov AK-47 rifles
* 60 million rounds of ammunition
* 50,000 hand guns
* 16,660 rocket-propelled grenade launchers
* 1,000 mortars
* 250,000 kilograms of C-4 plastique explosive (used in car bombings)
* 33,330 attacks on American forces by guerrilla groups that pay poor Iraqis $300 per assault.
Secondo indiscrezioni il riscatto pagato per la liberazione di Giuliana Sgrena potrebbe aver raggiunto i 6 milioni di dollari (12 miliardi delle vecchie lire).
Il dettaglio in un articolo dello scorso settembre di Niles Lathem sul New York Post (via The Foundation for the Defense of Democracies) che criticava la politica del governo italiano di scendere a patti con i terroristi.