Ancora un paio di note sulle elezioni. La prima è una curiosità, forse una battuta: è la seconda volta consecutiva che Angela Merkel vince le elezioni perdendole. In realtà, a leggere bene i primi approfondimenti sui dati elettorali, si scorge che il calo della Cdu/Csu è dovuto al crollo dei cristiano-sociali in Baviera. Con il 42 per cento, la Csu imita l'Spd e tocca il punto più basso in un'elezione nazionale. La tendenza negativa del partito bavarese non si è dunque arrestata dopo il cambio del gruppo dirigente. E neppure una figura mediatica come il barone Zu Guttenberg è riuscito a fare il miracolo. Qui analisi e commento dalla Süddeutsche Zeitung.
La seconda curiosità riguarda le elezioni regionali in Schleswig-Holstein e Brandeburgo, oscurate dal voto nazionale. Nella regione di Kiel crollano tutti e due i partiti maggiori (Cdu e Spd) responsabili di una rovinosa fine della Grosse Koalition che ha determinato le elezioni anticipate. La Cdu, tuttavia, resta primo partito e potrà costituire una maggioranza con i liberali, che anche qui hanno ottenuto una crescita clamorosa (+9%). Dalla regione di Potsdam, invece, giungono le uniche note di consolazione per i socialdemocratici. Qui il primo ministro uscente Mathias Platzeck - ricordate, divenuto leader del partito dopo l'era Schröder e poi dimessosi per motivi di salute che gli impedivano il doppio ruolo - è stato riconfermato con un buon risultato: l'Spd, addirittura in leggero aumento, ha raggiunto il 32,8 per cento e può decidere con chi governare i prossimi 5 anni. Fino a ieri c'era anche qui una Grosse Koalition. Adesso si apre anche l'ipotesi di un governo rosso-rosso con la Linke, che tallona l'Spd a cinque punti di distanza. Nel parlamento regionale brandeburghese ci sarà, fortunatamente, una piccola rivoluzione: entrano liberali e verdi, che hanno superato la soglia di sbarramento del 5 per cento e se ne vanno a casa i neonazisti che sono precipitati abbondantemente al di sotto. L'est si scopre migliore della sua fama.